“Senza conservanti” la rubrica di Vinicio Albanesi. N.8 – DUE PROCESSIONI

Sabato 10 Giugno 2023 a Roma si è svolto il gay pride: una manifestazione variopinta e creativa che rivendica i diritti civili: omosessualità, aborto, LGBT+ e quanto un mondo reale e complesso rivendica per le libertà e le tutele personali. Il giorno dopo 11 Giugno, sempre a Roma, a Santa Maria Maggiore, l’esposizione delle reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù e processione eucaristica. Due mondi lontani e molto diversi: per contenuti, intenti, partecipazione. Come collegarli è difficile, ma necessario.

Sono manifestazioni che rispecchiano il volto del popolo oggi: lontano e vicino al sacro.  Dall’esterno sembrano incomunicabili, addirittura pieni di astio. Il filo possibile è la dimensione della persona umana. Per i cristiani creata da Dio in libertà, per i non credenti dotata di intelligenza e ancora di libertà.

Le due impostazioni portano a condotte e manifestazioni molto distanti. Sono terminati definitivamente le culture prevalenti che hanno attraversato la storia. Un tempo erano pochi, impauriti e nascosti (spesso martiri) che annunciavano il Vangelo. Oggi altri impauriti e nascosti scelgono la ribalta per sentirsi anch’essi riconosciuti. La civiltà ha attenuato il martirio, almeno nell’occidente.

E’ inutile suggerire spiegazioni e motivazioni che inducono a onorare una delle due processioni. Ognuno ha la sua condizione, con conseguenti riflessioni e scelte. Un principio sano di equilibrio è stato suggerito, per i cristiani, dal Concilio Vaticano II sulla libertà. In quel contesto si parlava di religione, ma il principio vale per ogni ambito: «nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa: privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata». (D.H., n.2).

E’ un principio che equilibra la libertà personale e quella collettiva. Solo nel dialogo tra le persone è possibile raggiungere una sintesi che, nel tempo può evolvere: concetti fondamentali di vita sociale, quali giustizia, libertà, diritti, doveri sottostanno alla percezione prima e all’equilibrio poi di significati e sensibilità approfonditi, compresa la regressione. La storia è piena di annunci di libertà, ma anche di deviazioni e di errori. La sfida per la ricerca della verità è sempre aperta. Due ostacoli vanno evitati: sentirsi appagato di ciò che si crede, dimenticando gli approfondimenti della cultura e della storia; essere disinteressato alla ricerca (ideologismi). La condizione umana è fragile, soggetta al tempo e allo spazio. Può definirsi: in cammino. Ciascuno badando al proprio viottolo.

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SENZA CONSERVANTI
La rubrica del Giovedì di Vinicio Albanesi