“Senza conservanti” la rubrica di Vinicio Albanesi. N.6 – PUBBLICITÀ (per adolescenti)

  L’informazione ha bisogno di risorse; i modi per ottenerle sono due, abbonamenti, oppure inserti pubblicitari, sia cartacei, che in rete. In rete è piuttosto precisa e invadente. A un momento definito, le reti nazionali, pubbliche e private, interrompono le notizie, i reportage, i talk show,  in cui vari argomenti vengono discussi in modo informale tra partecipanti, il pubblico dello studio o in collegamento. Ad un cenno della regia i conduttori, con vari piccoli trucchi, fanno capire che è necessario interrompere, perché lo stesso programma, per essere trasmesso, ha bisogno di pubblicità. In una qualsiasi serata, i messaggi sono del tipo: «gusto della perfezione», «per sentirsi più leggeri», «anima sarda», «orgogliosi di poche parole», «nulla può fermarli», «respira felice», «piatto che ami», «diamo tempo a ciò che amiamo», «unico come un giorno d’età», «siamo una scintilla», «è più semplice», «gusto della perfezione», «ritrova ogni giorno la tua felicità», «infinito insieme». La ripetizione delle campagne pubblicitarie, fa attivare lo zapping: inutilmente, perché i tempi sono standardizzati. Il dramma è che qualsiasi notizia, anche la più drammatica, è interrotta per un profumo, un panino, un’auto, una vacanza, in uno leggero (qualche volta ironico), pur di attivare l’attenzione. Nella cultura moderna, così attenta alla sensibilità e al rispetto dei sentimenti e delle situazioni, la pubblicità non ha limiti. Recentemente la carta stampata si è inventata inserti economici, industriali, sanitari, ambientali, culinari che nasconde l’informazione, dietro una vera e propria pubblicità. Hanno imparato anche gli autori di libri: ad ogni intervento pubblico, segue l’immagine dell’ultimo libro. Per un adolescente vero qual è l’impressione che ne ricava da tale sistema? Probabilmente che la realtà della vita è quella suggerita dalla pubblicità: facile, allegra, leggera. Interrogando una ragazzina, in preparazione alla cresima, alla domanda «che sogno avrai, quando sarai grande?», la risposta immediata e sincera: «essere ricca e celebre». Il problema più serio è per gli adulti. Il martellamento di un sistema che non approfondisce nulla, ma segue le notizie del giorno, con presunte discussioni che si orientano alla rissa, creano un clima inconsistente. La pubblicità tratta tutti da adolescenti: giovani e adulti. Si fanno strada opinioni create spesso ad arte: non già per soluzioni future, ma per un presente fatuo e pseudo-vero. La modernità è il dogma applicato al tutto, come garanzia di verità. Dall’esterno si registra un regresso: l’individualismo e la mercificazione di ogni approccio confondono oggetti e pensieri, corpo e anima, desideri e diritti, per lasciare irrisolti i problemi personali e collettivi della vita. E’ impossibile prevedere se il sistema corrente resisterà: se imploderà oppure, cosa terribile, si ritornerà alla comunicazione autoritaria imposta – storia trascorsa – ma non per questo irripetibile. ___________________________________ SENZA CONSERVANTI La rubrica del Giovedì di Vinicio Albanesi