Rapporti più sereni in famiglia e una preparazione maggiore per affrontare l’anno scolastico: ecco cosa segnalano i ragazzi del The Tube

Le risposte che alcuni ragazzi delle scuole medie di Fermo hanno scelto fra le opzioni predefinite dal Questionario distribuito dal Centro della Comunità di Capodarco (periodo settembre-maggio 2023). Coinvolti anche i genitori, per loro il The Tube rappresenta un “ponte” tra la famiglia e la scuola dove poter condividere obiettivi educativi. La coordinatrice Chiara Attorre: sono questionari su cui abbiamo costruito la nuova programmazione, doveroso restituirli al territorio

Da quando frequento il The Tube mi sento “meno diverso dagli altri”, ho notato di avere un “rapporto più sereno con i miei genitori” mi “danno più fiducia”, è inoltre migliorato il mio rapporto a scuola “con le materie, i docenti e i compagni”. Sono, per la maggioranza, le risposte che 17 ragazzi delle scuole medie di Fermo hanno scelto fra le opzioni predefinite dal Questionario del Centro della Comunità di Capodarco, distribuito a 33 ragazzi nel periodo settembre-maggio 2023. Gli adolescenti del fermano hanno voglia di muoversi, di giocare insieme, dimostrano interesse sui vari argomenti (amicizia e relazioni tossiche, corpo e cambiamenti, bullismo e rischi della rete). Si affidano volentieri ad adulti disposti ad ascoltarli, a sostenerli nell’aiuto ai compiti e nella comprensione del mondo.

Nato a settembre del 2019 come servizio pubblico gratuito a carattere educativo e territoriale nell’ambito del progetto “No Neet – Il principale problema che ha la scuola sono i ragazzi che perde” (Bando Adolescenza indetto dall’Impresa sociale Con i Bambini), il The Tube è rivolto a preadolescenti e adolescenti. Tra gli scopi iniziali: intercettare i bisogni di una fascia d’età quanto mai delicata, fornendo sul territorio risposte adeguate e supporto specifico per prevenire i fenomeni di dispersione e abbandono scolastico, un intervento centrato anche sull’apprendimento e il riconoscimento di quelle abilità sociali, relazionali ed emotive dei ragazzi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito (life skill) ossia competenze, che una vota attivate ci permettono di fronteggiare le sfide della vita quotidiana, di metterci in relazione con gli altri prevenendo il disagio e promuovendo il benessere. “Vogliamo incontrare volti e storie, non dati e fenomeni” ripetono spesso i responsabili della realtà. La dispersione “è solo un segnale. È un segno della fatica dei giovani che inizia molto prima dell’uscita dal mondo della scuola”.

Documentare cosa si fa e come lo si fa è parte integrante delle competenze professionali, testimoniare le esperienze vissute e raccogliere impressioni, aspettative e proposte di chi, di quel Servizio, è stato destinatario e protagonista, ha aiutato a tracciare percorsi e progettare cambiamenti aggiornando scopi e significati”. I risultati sono stati recuperati e valutati per produrre un diverso e più diretto agire educativo. Chiara Attorre (responsabile CET Fermo): “Sono questionari su cui abbiamo costruito la nuova programmazione di quest’anno, è doveroso restituirli ai genitori del territorio e darne risalto, perché emerge il valore di avere degli esperti e fare delle cose insieme”. Per il 2023/24 il CET prevede esperienze di giochi digitali e non; giochi di orientamento spaziale di comunicazione e cooperazione; giochi sulle funzioni esecutive (memoria, attenzione, pianificazione e controllo emotivo); laboratori creativi e il corso DivertiMEnte2 con i ragazzi di Matematica senza confini. Raccontarsi è anche sostenere il lavoro svolto da tutta una équipe di professionisti, messa in campo per provare a rispondere alle esigenze del territorio. Esigenze che vanno continuamente riviste e riformulate considerando il mondo in cui viviamo in continuo divenire, liquido e veloce.

E i genitori? Anche a loro il The Tube ha somministrato alcune domande per verificare il grado di partecipazione e per comprendere opinioni e visioni sul Centro. Ma cosa ne pensano? Hanno risposto 17 famiglie (su 30 questionari consegnati). La maggior parte ritiene che per i figli l’intervento più utile attivato dal The Tube sia legato alle attività per la socializzazione tra ragazzi. Trovano utile avere uno spazio in cui i figli possono sperimentare regole definite di convivenza e trovare adulti con cui parlare. Nelle risposte quasi la metà evidenzia che uno degli incontri informativi più utili sia stato quello su “genitori e regole”, seguito da quelli su “nuove tecnologie” e “sessualità”. Il The Tube per loro è soprattutto “uno spazio dove hanno potuto confrontarsi con esperti”, un luogo “ponte” tra famiglia e scuola che può condividere con la famiglia obiettivi educativi. Come per le risposte date dai ragazzi, anche loro osservano che il rapporto con i figli che frequentano il CET è più sereno. Cosa consigliano per migliorare il servizio? Più uscite sul territorio, genitori e figli insieme. (s.lup)