(ANSA) – ROMA, 29 gennaio – «Nella dottrina religiosa c’è una teoria che dice che le leggi derivano dal sentire della popolazione e questo vale anche per il Parlamento italiano che sta legiferando sulle unioni civili che nel Paese sono una realtà ben radicata». A parlare così è don Vinicio Albanesi, prete di strada e presidente della comunità di Capodarco.
«Ormai sempre più spesso si vive insieme senza matrimonio – aggiunge il sacerdote – le unioni di fatto sono la normalità, così come sono sempre numerose quelle tra persone dello stesso sesso. È giusto quindi che il Parlamento regoli una realtà che nasce dalle libere scelte di persone adulte, da fenomeni culturali ormai radicati nella società», dice ancora don Vinicio, che sottolinea però come «le leggi regolano la convivenza civile ma non indicano valori morali o di vita. È giusto regolare i rapporti e le unioni ma la famiglia è una sola quella tra uomo e donna, non è una sovrastruttura è un fatto naturale, non si possono stravolgere i termini e dunque l’unione civile non è un matrimonio».
Infine, per quanto riguarda i minori, don Albanesi avverte: «Attenzione a non spacciare per interesse del bambino quello che è solo il desiderio dell’adulto». (ANSA)