La rubrica “Senza conservanti” di Vinicio Albanesi. N.25 – L’OSPEDALE AIUTA LA CHIESA

Hanno scoperto che nel Decreto Anticipi, per finanziare i 15 miliardi di spesa a causa del superbonus edilizio, il governo è andato a pescare piccoli fondi destinati ad altri obiettivi. Tra questi 350 milioni di euro messi a bilancio per sostenere disabili e famiglie. Il motivo è che non erano spendibili, mancando i decreti attuativi della legge delega sulla disabilità. Lo spostamento era stato già disposto dal precedente governo, il nuovo governo ha stabilito che saranno disponibili nel 2025. Non c’è fretta: disabili sono, e tal rimangono. Inutilmente le organizzazioni di disabili e sindacati hanno protestato.

I nostri governi non hanno problemi ad apparire accattoni: i disabili e le loro famiglie (insieme a molti altri) sono all’ultimo posto della scala delle attenzioni. Qualcuno – nemmeno sottovoce – ha pensato che siano sprecati, anche se non lo diranno mai in pubblico. E sì, perché, occorre sostenere i ceti produttivi, quanti creano reddito e sono utili al paese. La logica è evidente: coloro che stanno nella catena dei servizi, se scomparissero farebbero un piacere. L’immaginario è una società di tutti in salute, senza invecchiamento, senza incidenti, senza malattie. Possibilmente senza aiuti, come è avvenuto per il Bonus cultura che prevedeva 500 euro per libri, giornali, mostre e concerti, ma ora non ha più fondi.

Nel frattempo Eurostat ha certifica che in Italia il 63% delle famiglie italiane si trovano difficoltà per arrivare a fine mese, di cui il 6,9% con grandi difficoltà, il 15,4% con difficoltà in genere, il 41,7% con qualche difficoltà. Nel frattempo, la discussione sul “lavoro povero” gira di luogo in luogo, piena di parole, ma senza soldi. La Caritas Ambrosiana ha scoperto che il 23,3 di persone che si rivolgono ai suoi sportelli, chiedono la tessera a punti che permette sconti di spesa nei market solidali. Non resta che arrangiarsi: peccato che qualcuno non può, per malattia, per età, per pensioni di fame, per solitudine, per ignoranza.

Né si intravvedono strade di uscita. Chi ha voce (e potere) si fa sentire, chi non ne ha, spera nella Provvidenza, anche se, ad oggi, l’offerta non va più in là di un pasto caldo. Il grande scenario di occasioni, splendori, acquisti, vacanze e avventure è diretto a un numero ristretto di persone, garantite da redditi significativi. Molti, ma proprio molti, debbono essere attenti a non doversi rivolgere alla Caritas.