Oltre 600 mila persone con limitazioni gravi vivono in una situazione di grande isolamento, senza alcuna rete su cui poter contare in caso di bisogno; di queste, ben 204 mila vivono “completamente sole”. È quanto sostiene il rapporto “Conoscere la disabilità” presentato dall’Istat oggi, 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Secondo il rapporto, solo il 43,5% delle persone con limitazioni dispone di una rete di relazioni, un valore assai inferiore a quello relativo al resto della popolazione, ovvero il 74,4%. “La limitazione grave costituisce un ostacolo alla partecipazione culturale – spiega l’Istat – : solo il 9,3% delle persone che ne soffrono va frequentemente al cinema, al teatro, a un concerto o visita un museo durante l’anno. Nel resto della popolazione il dato si attesta al 30,8%”.
A ridurre la partecipazione culturale ci sono anche i problemi ci accessibilità. “Solo il 37,5% dei musei italiani, pubblici e privati, è attrezzato per ricevere le persone con limitazioni gravi – spiega l’Istat -; appena il 20,4% di essi offre materiale e supporti informativi (percorsi tattili, cataloghi e pannelli esplicativi in braille, ecc.)”. Sono 340 mila le persone con limitazioni gravi (il 50% dei lettori con limitazioni gravi) che invece leggono più di quattro libri l’anno, un valore di poco inferiore a quello delle persone senza limitazioni (54,5%). Secondo il rapporto, però tre quarti di coloro che hanno limitazioni gravi (77% se donne) passano più di tre ore al giorno davanti alla televisione (la quota di chi è privo di limitazioni è del 59%). La quota di persone con limitazioni che si dedicano all’attività sportiva, invece, si attesta al 9,1%, contro il 36,6% rilevato nel resto della popolazione. Tuttavia, si legge nel rapporto, “un ulteriore 14,4% delle persone con limitazioni (meno della metà rispetto alle persone senza limitazioni) svolge qualche attività fisica, pur non praticando sport. Dunque, quasi l’80% delle persone con disabilità è completamente inattivo e un milione di essi attribuisce questa scelta a un problema di salute”.
Secondo l’Istat, inoltre, tra le persone con limitazioni gravi quelle che esprimono un’elevata soddisfazione per la propria vita sono solo il 19,2% (molto meno del 44,5% riferito al resto della popolazione); tra le donne la quota scende al 17,2%. L’82,5% di chi ha limitazioni gravi esprime soddisfazione per le relazioni familiari, il 56,6% per le relazioni amicali, il 44,4% per il tempo libero, il 37,2% per la situazione economica e solo il 19,5% per gli aspetti legati alle condizioni di salute. “Sui giudizi sulla qualità della vita influisce fortemente l’occupazione e il livello di istruzione – spiega il rapporto -: hanno un grado di soddisfazione alto il 38,2% degli occupati e il 30,5% tra i laureati”. Tra le persone con disabilità che partecipano alla vita culturale si riscontra un significativo aumento del livello di soddisfazione: la quota di persone molto soddisfatte sale infatti al 37%, al 63,4% i molto soddisfatti per il tempo libero e all’80,4% i soddisfatti per le relazioni con gli amici. “Anche la pratica sportiva mostra effetti significativi sulla qualità della vita delle persone con disabilità – continua l’Istat -: sono molto soddisfatte della proprie relazioni sociali il 31% di quelle che praticano sport mentre tale quota scende al 16% tra coloro che non lo praticano”.