Nelle Marche, nel 2017, i minori in affidamento familiare erano 443 mentre quelli ospitati in strutture di accoglienza (comunità alloggio, comunità educativa, comunità familiare etc.) 1.024. Nello stesso anno scolastico gli abbandoni nelle scuole secondarie di primo grado sono stati 216 su un totale di 41.765 frequentanti (0,5%), quelli nelle scuole secondarie di secondo grado sono stati 2.467 (3.5%). I decessi legati all’uso di droghe invece sono stati 10 nella fascia d’età tra 15 e 19 anni e 18 in quella 20-24 mentre le persone di almeno 14 anni che presentano un comportamento a rischio nel consumo di alcol sono aumentate arrivando al 20,2%, collocandosi sopra la media del Centro Italia (16,8%) e quella nazionale (16,7%). Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine su ‘Gli adolescenti nelle Marche’ realizzata dal consiglio regionale e dal Garante dei diritti.
Una raccolta di dati che rappresenta in sostanza il primo atto dell”Osservatorio regionale sulle forme e condizioni di disagio adolescenziale e giovanile nelle Marche’, costituito questa mattina con la sottoscrizione del protocollo da parte del Garante Andrea Nobili, del presidente dell’Assemblea regionale Antonio Mastrovincenzo, del presidente del Tribunale per i minorenni Vincenzo Capezza, del procuratore della Repubblica per i minorenni Giovanna Lebboroni, del direttore generale Asur Marche Nadia Storti, del presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi, del dirigente regionale per le Politiche sociali Giovanni Santarelli e del direttore dell’Ufficio servizi sociali minorenni Patrizia Giunto.
“Questo accordo- spiega Mastrovincenzo- può essere un supporto utilissimo per l’attività di tutte le istituzioni. I provvedimenti più efficaci e con maggiore impatto in questi anni sono stati quelli nati da una condivisione di fondo e da uno studio dei fenomeni oggetto delle misure”. Secondo Nobili il disagio giovanile è un tema ineludibile anche nelle Marche. “E’ opportuno intervenire con determinazione sulle dipendenze giovanili: dalla droga, all’alcol fino alle tecnodipendenze- spiega Nobili-. C’è un disagio che però non vogliamo definire emergenziale perché siamo consapevoli che nella nostra regione viene affrontato con i migliori strumenti possibili e che continuiamo ad essere una regione virtuosa”.
Altri dati riguardano i suicidi nella fascia d’età 15-34 passati dai 10 del 2011 ai 16 del 2015, i fascicoli trattati dal Tribunale regionale per i minorenni nel 2018 (1.304) ed il numero dei minorenni denunciati l’anno scorso (868, in netto aumento rispetto agli anni precedenti). “Solo la conoscenza dell’entità relativa alle singole forme di disagio- spiega Capezza- fornisce la possibilità di orientare al meglio le tipologie d’intervento”. Mangialardi ha infine parlato di uno strumento “molto utile” e della necessita’ di “fare rete tra tutti i soggetti istituzionali”. Tra i compiti dell’Osservatorio, presieduto dal Garante, quello di realizzare un sistema di osservazione, analisi monitoraggio e studio dei fenomeni in atto per prevenire e contrastare i fattori di rischio, nella fascia di popolazione 6-25.
Fonte: Redattore Sociale/Agenzia DIRE