Don Franco Monterubbianesi compie 90 anni: voglio essere un testimone di ideali ancora credibile

Don Franco Monterubbianesi

“Domenica 30 maggio compio 90 anni. Debbo allora ringraziare il Signore per la vita che mi ha dato di vivere per Lui. Il 19 Agosto farò 65 anni di sacerdozio, dedicato alla chiesa e alla società. Da come lo Spirito mi guidò nella mia giovinezza, negli slanci ideali dell’azione cattolica dell’inizio, dei tempi del concilio Vaticano secondo con Papa Giovanni, del movimento del ’68 dei giovani, con cui iniziai Capodarco e di tutto ciò che è stato lo sviluppo poi venendo a Roma e anche sul piano Nazionale, ne devo ringraziare il Signore. Perché nella mia debolezza ho dato una vera mano allo sviluppo della nostra società. Insegnando, con tanti che mi hanno aiutato, il servizio ai poveri, soprattutto ai tanti giovani che hanno creduto in ciò”.

Inizia cosi la lettera che il fondatore della Comunità di Capodarco, don Franco Monterubbianesi, ha scritto in occasione dell’importante traguardo dei suoi 90 anni. Sacerdote sempre in cammino, don Franco nel Natale del 1966 a poco più di 35 anni (è nato il 30 maggio del 1931) e prete da 10, insieme a un gruppo di persone disabili diede vita all’esperienza della Comunità di Capodarco: una possibilità di riscatto concreto e di autonomia per tante persone, ma anche una fonte di ideali e progettualità. Uno spirito che negli anni si è diffuso in Italia e nel mondo, attraverso altre comunità, centri di accoglienza, case famiglia.

Domenica dalle ore 10,30 a Grottaferrata sarà celebrata una Santa messa di ringraziamento all’aperto. Non solo, sarà anche una giornata di riflessione sul presente ed il futuro della comunità, sui progetti internazionali di solidarietà. “Sapete che ho chiesto al Signore di rimanere a lottare per la rinascita dei nostri ideali sino a 95 anni – scrive il fondatore della Comunità di Capodarco -. Non è presunzione ma desiderio più profondo di essere per tutti voi, amici e comunitari, soprattutto per i giovani di oggi smarriti, per mancanza di fede nell’azione di Dio, un testimone ancora credibile, che vuole seguitare a lottare anche con tutti voi, a cui chiedo di darmi una mano sincera ma con passione. Lo dobbiamo fare insieme con umiltà, riunendo tutte le forze nell’unione e la fede, che solo il bene deve vincere, nel servizio e non nel potere.

Comunità di Capodarco anni ’70 – Don Franco Monterubbianesi lungo il viale

Dobbiamo tutti sentirci responsabili per salvare la speranza dei giovani, che non succeda più – prosegue don Franco-  come sta drammaticamente succedendo anche questi giorni, che essi rinuncino persino alla bellezza della vita. Cose che registriamo tutti con sofferenza per quello che di terribile a volte succede”.

“Dobbiamo tutti uscire da una concezione di una civiltà basata solo su la produzione di beni da consumare in uno stretto rigore di razionalità e di profitti – ha spiegato Don Franco – creando anche una società diversa, quella della cura dell’accoglienza delle persone fragili, degli anziani che sempre più saremo. Gli enti locali in collegamento profondo con le scuole dei territori devono aiutarci ad affrontare i problemi nella concretezza con cui i giovani, ritrovando la speranza ci aiuteranno a realizzare i nostri sogni di anziani. Un’economia sociale tutta da rifare per un futuro diverso da quello che abbiamo insegnato ai giovani”. Da qui l’impegno di don Franco che vuole essere motore di un nuovo rilancio: protagonismo dei giovani, turismo inclusivo e promozione dell’agricoltura sociale sono i principi da cui ripartire.