La rubrica “Senza conservanti” di Vinicio Albanesi. N.41 – DISPERSI

Le notizie di questi ultimi giorni sono confuse, drammatiche e curiose, in un susseguirsi di episodi e di fatti che non hanno nessun legame tra loro. La guerra in Palestina: morti e ancora morti, senza un barlume di cessare il fuoco e di scambio di prigionieri; le poche tristi notizie della guerra in Ucraina; la rivolta dei trattori che invocano maggiore protezione per i piccoli agricoltori; il Carnevale; Sanremo con la sua 74° edizione; le elezioni del Presidente negli Stati Uniti; il pestaggio di uno straniero in carcere; la bambina palestinese Hind Rajab ritrovata morta dopo che era rimasta sola a telefonare alla mamma.

Una miscela di tragedia e di fatuo, di stupidità e di morte, di mercanteggio e di crudeltà. Le notizie si accavallano; ben che vada le mettono in fila per cambiare i titoli dei giornali o le aperture dei TG. Si dirà che le notizie riguardano i fatti della vita e quindi sono state sempre diverse e contrapposte: non avevano però lo stesso peso e la stessa insistenza. Si distingueva tra problemi strutturali e passeggeri, tra cronaca e gossip, tra sport e vita quotidiana. Tutto oggi è esasperato, senza capo né coda. Oltre dieci milioni di persone – non io – hanno visto Sanremo; qualche milione (compreso io) per Sinner, nella finale dell’ATP di Melbourne. Rimane il dubbio se dipende dalla facilità delle comunicazioni in tempo reale o dagli interessi vitali trascurati a svantaggio del quotidiano. La convinzione è che abbiamo separato l’attenzione delle vicende personali dal mondo. Le condizioni personali vanno sistemate e ognuno pensa a migliorarle. I problemi della terra vadano come gli pare, perché non possiamo far nulla.

Ci arrabattiamo per le bollette del gas e della luce; invece, le grandi multinazionali hanno guadagnato miliardi; piangiamo miseria e le banche si ingozzano di utili. Qualcosa non funziona: siamo prigionieri, più di quanto si immagina, di chi ha potere culturale, economico e sociale. Ci hanno imbrogliato sui diritti (civili): libertà, uguaglianza, dignità. Siamo invece precipitati nelle disuguaglianze più sfacciate, senza poter far nulla.

Passerà questa ondata anomala: ritorneranno razionalità, solidarietà e uguaglianza. Mantenere vivo il senso critico, con occhio vigile, per non lasciarci ingannare. Non servirà averlo detto, ma punto indispensabile per ricominciare. Sarà sufficiente pensare a “che cosa vorresti fosse fatto a te”.