Un caldo e lungo applauso ha accolto la proiezione del film “Lazzaro felice” e la regista Alice Rohrwacher, giunta al suo terzo film, protagonista della seconda serata del Capodarco L’Altro Festival. In apertura il saluto di Alba Rohrwacher, in collegamento, trattenuta da impegni di lavoro.
Nel film di Alice, Alba interpreta Antonia adulta.Il film, premiato al Festival del cinema di Cannes per la migliore sceneggiatura e candidato a ben tre Nastri d’Argento, racconta – tra fiaba e realtà e in un tempo sospeso tra presente e passato – il mondo contadino visto attraverso gli occhi di Lazzaro. Un ragazzo buono, senza riserve, sfruttato per a sua bontà. “Un santo preistorico, che non pensa male di nessuno”, lo definisce la regista che sottolinea quanto “ricordarsi che si può essere buoni fa paura”. La Rohrwacher, sollecitata dal critico e conduttore di Hollywood Party Dario Zonta, ha ripercorso la genesi del film e il lavoro fatto con i contadini che hanno accettato di girarlo; la voglia di restituire un’epoca, quella della fine della mezzadria, l’abbandono delle campagne e la grande trasformazione sociale che ne è derivata.
Quella di Lazzaro, che non ha ancora vent’anni, è la storia della sua famiglia di mezzadri, ingannata dalla marchesa Alfonsina Della Luna (Nicoletta Braschi) ma è anche una storia di amicizia, quella con Tancredi, giovane come lui. Un’amicizia che nasce vera, la prima per Lazzaro, a cui rimarrà fedele tutta la vita, dalla campagna alla città, enorme rumorosa e senza anima. Lazzaro è un uomo che non cambia mentre tutto si trasforma intorno a lui, che non invecchia quando tutti invecchiano. E’ il vento ad accompagnare i personaggi e i mutamenti, vera colonna sonora del film.