In questi giorni è stato presentato il rapporto della Diocesi di Bolzano e Bressanone sugli abusi sessuali da parte del clero, nel periodo 1963-2023: 67 i casi accertati. E’ l’ultimo rapporto pubblicato che va a sommarsi agli scandali dell’America, dell’Irlanda, dell’Australia, del Cile, Italia compresa.
Uno scandalo che coinvolge il clero nelle sue varie responsabilità: il clero diocesano, i Vescovi, i religiosi, le congregazioni. E’ una vergogna che solo recentemente è venuta alla luce. Uno scandalo le cui cause sono state giudicate in vario modo. Deviazione personale, autoritarismo, patriarcato, protezione istituzionale.
In realtà per ogni abuso si tratta di due scandali: il fatto in sé e la protezione accordata. Per l’abuso in sé, oltre la deviazione personale, non si deve sottovalutare il senso di potere che il chierico o il religioso manifesta. Con l’aggravante che, dato il suo stato, la sottrazione alla regola morale lo rende esente. L’abusatore si rende padrone della regola morale e opera una scissione tra i suoi doveri e i propri istinti. Abituato ad ascoltare i difetti altrui si ritiene assolutore, sottacendo il suo essere peccatore. Il secondo scandalo è la protezione delle autorità. A questo proposito c’è da sottolineare lo scarso rispetto per i minori e le persone fragili.
I chierici, non avendo famiglia, trattano i minori quali individui da accudire, dimenticando il rispetto nei loro confronti. Una vera e propria sottovalutazione della loro dignità e soprattutto del male compiuto. Nessuna istituzione può sottrarsi alle regole educative nei confronti di ognuno.
Già Benedetto XVI e Papa Francesco hanno attivato una linea rigorosa contro questi scandali. La strada da percorrere è lunga e fa riferimento ai danni provocati alle vittime e ad una cultura religiosa che non si ritenga superiore alla regola. Nessuno è esente dai doveri fondamentali umani e, per maggiori regioni, cristiani.
Non sappiamo quanto valore pesino questi scandali nell’allontanamento della stima della Chiesa: il giudizio è molto critico.