“Senza conservanti”, la rubrica di Vinicio Albanesi. N.86 – ANTICO E MODERNO

Antico e moderno sono due aggettivi, usati sempre più nell’epoca dei cambiamenti. In genere si indica il moderno come efficace, necessario, futuro. All’antico si riserva il sorpassato, il già fu, il non ritorno. In verità il significato dei due aggettivi assume valore o disvalore a seconda dell’oggetto a cui si riferisce. Un mobile antico è più prezioso di uno moderno; il telefono moderno non ha paragone rispetto a uno antico.

Problema serio si pone quando si giudica la vita o i fatti fondamentali della vita. I paragoni avvengono tra età diverse, offrendo giudizi a seconda di chi se ne occupa. Una persona anziana rimpiange la sua età giovanile, un ragazzo disprezza chi è avanti negli anni. Per i costumi e gli stili di vita il confronto diventa drammatico. Antico e moderno vanno ad intaccare principi e riferimenti politici, economici, sociali e religiosi. La complessità non si risolve con le sensazioni che ciascuno percepisce, ma con i valori ai quali fa riferimento. La strada di giudizio è il senso critico da applicare alle vicende della vita e della storia vissuta. Ciò che è oggi moderno, diventerà antico tra qualche decennio: né si può vivere cambiando continuamente giudizio.

La vita evolve, anche se poggia su basi solide della propria identità, della civiltà vissuta, dei valori fondanti. Ma anche nelle certezze la verità, nel tempo, può progredire o tornare indietro. Abbiamo vissuto epoche di apertura sociale, con riforme e sguardi rivolto al futuro. Stiamo vivendo un periodo di paura, non sapendo come progettare il futuro e a quali valori dare spinta, distinguendoli da errori o da inutilità.

I temi sono molti: dall’immigrazione, al fine vita, dalla maternità surrogata, alle unioni civili; dalle risorse naturali a quelle innovative. Sono sfide alle quali siamo chiamati a risolvere: ogni epoca ha avuto, con diverse intensità, nodi da scegliere. Vecchio e nuovo si confondono; spetta al senso critico saper distinguere, non tradendo i principi basilari della propria coscienza, senza timore della moda corrente.