Invocando bellezza è facile intravvederla, più difficile descriverla. Ha riferimenti con l’armonia, l’accuratezza, la genialità, il piacere. La si applica ad ogni forma di vita naturale e umana. Tutto e tutti possono essere belli: un fiore, un animale, un uomo, una donna, un bambino, un vecchio, un mobile, una casa, un panorama.
Esiste anche la bellezza interiore: della filosofia, della fantasia, della religione. Nel tempo è stata pensata e ridotta a regole: nella matematica, nell’arte, nella bellezza corporea. Credo che abbia riferimento diretto con l’empatia. Una difficilissima emozione che quasi mai si riesce a comprendere e a spiegare, ma che attrae ed è rapida ad accendersi. Varia di epoca in epoca: è soggetta ai luoghi e ai tempi. Riferita agli ambienti è tradotta con i gusti. A volte naturali, sempre più spesso indotti dalla pubblicità, da moda, dalla tendenza.
E’ un’attenzione presente in modo esagerato nei nostri mondi soggetti all’esposizione. Quasi sempre ha due riferimenti: la giovinezza e la raffinatezza, tradotta semplicemente in ricchezza. Può essere passeggera oppure reggere il tempo, fino a diventare ancor più interessante e ricercata con il trascorrere degli anni. E’ una dimensione da alimentare. Va coniugata con la verità e la giustizia. Non ha un valore assoluto, ma è da collocare nel contesto della vita, seguendone le sorti e la caducità.
Purtroppo è molto trascurata l’attenzione alla dimensione dello spirito, lasciato in balia della non curanza e/o della grettezza. Il problema serio è per chi e che cosa è definito brutto: viene emarginato, offeso, dimenticato. La cosa terribile quando colpisce in modo da non poter essere corretto. Quasi un destino crudele, vendicativo e offensivo. L’unica risposta è tenere la bellezza nella giusta considerazione. Se diventa unico criterio di selezione diventa facile cadere nell’offesa o nella superficialità. La bellezza va coniugata con la verità, la giustizia, la fraternità che comprende salute, ricchezza, malattia, disagio. In alcune circostanze diventa ininfluente: per un bambino malato seriamente la bellezza è ininfluente, perché sono altri i valori che creano felicità.
La conclusione è sempre la stessa: la nostra vita è l’insieme della caducità e dell’immortalità. A seconda della propria sensibilità si può l’evanescente invece che l’eterno.