“Senza conservanti” la rubrica di Vinicio Albanesi. N.68 – ANCHE LE MONTAGNE SONO STANCHE

Avendo trascorso qualche giorno di vacanza, nel mese di Agosto, sono rimasto impressionato dalle moltissime persone presenti sulle Dolomiti. Alla ricerca di momenti di solitudine e di godimento della natura, orde di turisti italiani e stranieri, me compreso, hanno avuto la stessa idea. Auto, moto, biciclette classiche e motorizzate, hanno invaso le strade, i viottoli dei monti e delle valli tra il Veneto e il Trentino-Alto Adige. I montanari sono diventati professionisti: fiori, pulizia, parcheggi, eventi, pietanze caratteristiche. Nessun rimprovero: è il paradosso dell’organizzazione sociale per il mese di Agosto; sono previste le ferie nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici, in ogni ambito sociale. Così è avvenuto per il mare, le città d’arte, le zone accoglienti e attrezzate del nostro paese.

L’andamento vacanziero si è adeguato: baite e chalet sono diventati ristoranti con menù e vini raffinati, pulizia ed efficienza garantite. B&B improvvisati a gestione familiare. Le ondate turistiche sono gioia e tristezza per le città e le campagne. Il turismo vale punti di Pil. C’è chi ne gode e chi ne soffre. Il benessere fa pagare i suoi prezzi: in matematica nulla è a somma zero.
Non so che cosa preveda il futuro. Probabilmente, con una serie di misure onerose, sarà regolato il traffico. Sono già in atto sulle spiagge, sulle piste da sci, sulle città d’arte le prenotazioni a tariffa fissa, magari con sconti e pacchetti, tali però da incidere sui bilanci familiari. Chi ha risorse sufficienti non ha problemi; qualche problema per i cosiddetti ceti medi, una tragedia per le famiglie a basso reddito.

Si tornerà a chiedere accoglienza ad amici e parenti, così da ottenere una vacanza economicamente quasi gratis. Forse aiuterà a riannodare legami di sangue e accoglienze amicali, a condizione che non si esageri. Dopo un po’ di sopportazione gli scrocconi saranno allontanati perché sfacciati, con qualche scusa per salvare la faccia. In questo siamo molto bravi: indurre a non ritornare, senza che se ne rendano conto, ringraziando per quanto hanno già ottenuto. E’ sempre necessario regolarsi in entrata e in uscita.