“Senza conservanti” la rubrica di Vinicio Albanesi. N.57 – IL POSTUMANO

Ho scoperto recentemente la corrente di pensiero che intitola un movimento chiamato postumano, grazie a libri pubblicati da Rosi Braidotti.*
In tali pubblicazioni, con ampia bibliografia, soprattutto nordamericana, si mettono in dubbio i criteri con i quali sono stati definiti i concetti fondamentali della civiltà occidentale. Per quel che ho capito, a fronte di un vocabolario spesso nuovo e criptico, staremmo vivendo un’epoca diversa da come fino ad ora è stata letta.

Il postmoderno indica tre grandi trasformazioni in atto nella civiltà occidentale. La prima è la gestione della vita economica oramai affidata a grandi piattaforme internazionali che impongono una politica postcapitalista, inducendo la popolazione ad un pensiero unico fondato sul consumo, prima che sulla produzione. La seconda trasformazione è l’affermarsi dell’ Hi-tec, di cui l’Intelligenza artificiale è solo un inizio che, a sua volta, condiziona il pensiero e la vita delle persone. La terza trasformazione è la lettura dei concetti di umanità che coinvolge l’intero mondo, comprendendo gli animali e le piante che interferiscono con la vita degli umani. Ciò determina l’evoluzione dei concetti di gender fino ad ora classificati. Questi riferimenti hanno una oggettiva verità, in quanto la cultura, come per il passato, evolve a seconda delle condizioni reali della vita.

A conclusione del primo volume, sui tre pubblicati, l’autrice scrive: «Le condizioni per un rinnovamento etico e politico non possono essere ricavate dal contesto prossimo o dallo stato attuale delle cose, neppure attraverso l’opposizione dialettica. Questo progetto esige un’elevata potenza visionaria o un’energia profetica, qualità che non sono particolarmente in voga nel circuito accademico, né molto apprezzate alla scienza in questi tempi di perseguimento forzato dell’eccellenza globalizzata e quantificata».

Le analisi proposte non suggeriscono nessuna etica: si fermano all’auspicio di una “spinta profetica”. L’obiezione evidente è che qualsiasi siano le indicazioni future sono pur sempre opera umana. Chi ha intelligenza, volontà e sentimenti sono le persone. Non si possono invocare soluzioni altre nel mondo, dimenticando chi siamo e che cosa vorremmo essere.

* R.Braidotti, Il postumano – La vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte, DeriveApprodi, org, Roma, 2020