“Senza conservanti”, la rubrica di Vinicio Albanesi. N.126 – SAN CRISPINO, LO STOCCAFISSO E 246 BANCARELLE

Il titolo non sembri irriverente. E’ il riassunto della festa del Patrono di una cittadina (Porto Sant’Elpidio) situata nel cuore dei calzaturifici delle Marche. La tradizione cristiana vuole che san Crispino, insieme a suo fratello Crispiniano fossero ciabattini, morti martiri nella persecuzione di Diocleziano nel III secolo dopo Cristo. Cade il 25 di Ottobre. E’ una vera festa popolare nella quale si mescolano sacro e profano: vendite, musica, messe e appunto pesce (quest’anno lo stoccafisso).

E’ un mix che si ripete al nord e, in maniera ancora più accentuata al sud d’Italia, soprattutto con la devozione alla Madonna. Nonostante l’intelligenza artificiale, la rete, la mondialità, o forze proprio per questo, il bisogno di ritrovarsi nei “propri confini” è forte, così da attrarre tutti, anche chi si ubriaca o partecipa a risse per futili motivi. Le forze dell’ordine sono allertate, perché quando la matassa si imbroglia, intervengano i carabinieri o la polizia. Si è scritto molto sulle feste popolari, un po’ meno sulle devozioni. In realtà i ricordi delle date servono a fissare occasioni.

Oramai non si contano più le varie sagre: nuove e antiche, nella competizione che mette al centro il bisogno di andare da qualche parte durante i fine settimana. Gli ingredienti sono sempre gli stessi. Un tempo era forte il richiamo di un cantante, di una diva: oramai si gioca tutto sul cibo. Nemmeno sulle vendite, ridotte a chincaglierie da proporre. Non si parla neppure di convegni su temi centrali della vita. Un evento, senza cibo, non riesce a formare le folle.

Se ti sottrai all’adunata, sembri particolare e prezioso; se partecipi ti confondi, con l’obbligo di rimanere comunque e sempre vigile a scanso di imprevisti. I sindaci dei Comuni l’hanno capito e investono perché la riuscita di una festa allarga visibilità e consenso. Anche i rodei e le occasioni di un Palio non vanno male. Se i costumi sono antichi e si aggiunge qualche gara va ancora meglio

Per la religione va un pochino peggio: le uniche occasioni sono il presepio vivente e la processione del Venerdì santo: ora hanno inventato la Messa al mare all’alba. Inutile fare riflessioni e supposizioni; tanto vale osservare e rimanere saldi nei propri principi.