“Senza conservanti”, la rubrica di Vinicio Albanesi. N.113 – LE DOLOMITI

Trascorrendo alcuni giorni di vacanza sulle Dolomiti rimani impressionato, ogni volta, dagli orizzonti di montagne che si ergono su nel cielo con picchi senza logica, costituendo una corona che lascia senza parole. Gli scienziati ti dicono quando sono nate e perché: il mistero rimane, sembrando sorte dal nulla, mentre a valle scorrono i torrenti  con pendii molto curati di erba necessaria per gli animali. I boschi di conifere indicano che le piante si orientano in alto, diritte verso la luce.

Misteri della natura, insieme ai molti misteri che ti circondano. Nidi di rondini, con figliolotti che iniziano la loro vita, percorrendo piccoli tratti di cielo, lasciandosi trasportare dalle correnti, con pochi battiti d’ali necessari per rimanere in aria. Si dirigono in picchiata contro la casa, sfiorandone gli angoli con millimetrica misura, facendoti sobbalzare perché potrebbero schiantarsi. Fanno ampi giri non lontani dal nido, con tracce di geroglifici inventati sul momento.

A terra la visione è meno romantica: le strade pullulano di auto, di moto, di biciclette. Rimani in fila e rimpiangi di non essere rimasto a casa. E’ il frutto della globalizzazione. Oramai ti indicano il periodo delle vacanze, dove devi andare e dove mangiare e alloggiare. Partendo dalla periferia di colline verdi con vista sul mare, immagini di trovare un mondo di solitudine e di silenzi. Hai un posto letto, con persone che ti accudiscono; sei circondato da occasioni per il cibo, i vestiti, i luoghi particolari da visitare.

Sei sempre e comunque immerso nella folla: variopinta, sportiva, chiassosa. Sempre in fila, con prenotazioni e ticket.  Nessun segno di parsimonia, ma orientati e tentati da consumi e piaceri: cibi speciali, vestiario moderno, musiche e svaghi, prezzi alle stelle. Ti vergogni perché hai avuto la possibilità di uscire da casa: con buone intenzioni, senza sprechi di denaro, pensando che è un tuo diritto.

Nemmeno i quotidiani e i telegiornali ti disturbano. Stacchi la spina, non volendo conoscere che succede nel mondo. Eppure le tragedie continuano a moltiplicarsi: guerre, morti, fame, atrocità, La tentazione è ritirarsi in un luogo deserto, vestito con un saio, pane e acqua, una coperta e dei sandali ai piedi. Non nei hai il coraggio: le figure degli eremiti si traducono in solidarietà romantica, senza conseguenze e senza rimpianti. Non ne hai la vocazione, ti consoli.