“Senza conservanti”, la rubrica di Vinicio Albanesi. N.104 – INCONTRI

In occasione dell’elezione del nuovo Papa Leone XIV le notizie degli incontri tra grandi della terra si sono moltiplicate. Hanno parlato di pace, di guerre, di dazi? Semplicemente di cortesia? Non sapremo mai il contenuto di ciò che si sono detti. Non lo riferiscono i protagonisti, né gli sherpa che preparano il ritrovarsi, né la diplomazia. Tutto è segreto, eccetto dichiarare che è stato un “buon incontro”; se è andato male resteranno in silenzio.

La grande partecipazione popolare che ha eletto alcuni rappresentanti a gestire le questioni pubbliche, si fermerà di fronte a un portone chiuso a doppia mandata. Bisognerà attendere gli effetti – se ce ne saranno – sulla vita dei popoli. In questi incontri ho notato che sono assenti gli interlocutori di almeno la metà della popolazione mondiale, comprendente la Cina, l’India, il Brasile insieme a quasi tutti gli abitanti dell’Africa. Un problema serio: non per il cristianesimo perché non è presente in tutti i luoghi, ma per l’equilibrio delle grandi questioni.

Il potere culturale, economico, sociale e religioso è occidentale, almeno predominante. La Chiesa è attenta al dialogo interreligioso, anche se insufficiente a superare culture secolari diverse. Come primo passaggio è importante il rispetto reciproco. La comunicazione planetaria è un buon inizio di integrazione, anche se, quasi sempre, la visione della realtà ha impronte non ecumeniche. Si pone il problema del dialogo – e quindi dell’uniformità – con il rispetto delle differenze. Qualche secolo fa impegnò il filosofo E. Kant per il problema di una morale universale alla quale si dedusse il principio che si deve obbedire al dovere “senza la speranza di un premio o di un timore”; un po’ poco.

In termini più concreti sono ancora validi i 10 comandamenti che le religiosità ebraica e cristiana hanno indicato, anche se tali comandamenti vanno confrontati con culture e modi di vivere storici. Non sono intercambiabili i principi ma la loro interpretazione. Che significa oggi non rubare, non uccidere, non dire falsa testimonianza? Le società sono diventate complesse; le relazioni internazionali più diffuse; principi che sembrano ovvi, in determinati territori sono interpretati diversamente. La regola morale suggerita da Alfonso Maria de’ Liguori per una grave comportamento “materia grave, piena avvertenza, deliberato consenso” come si declina oggi?