Era il 1978 quando Milly Luksa e Memmo Mezzani, coppia di disabili miodistrofici ospiti della Comunità di Capodarco di Roma – guidata da don Franco Monterubbianesi – scelsero di trasferirsi in campagna, sui Castelli romani, per dare vita a una nuova casafamiglia dedita alle attività dell’agricoltura, dell’orto, della cura degli animali. Arrivarono a Grottaferrata insieme a un gruppo di obiettori di coscienza che impararono a coltivare la terra e si trasformarono in contadini. Il casale spalancò le sue porte per dare accoglienza ad altre persone disabili, fragili, emarginate, senza famiglia, relegate negli istituti di quel tempo. I princìpi di fondo: vita comunitaria autogestita, sostegno reciproco, partecipazione, inserimento lavorativo. Nasceva così, quarant’anni fa, il nucleo originario della cooperativa sociale Agricoltura Capodarco, una delle prime esperienze concrete di agricoltura sociale in Italia…