FARE COMUNITÀ. LA COMUNITÀ DI CAPODARCO

La richiesta di riflettere sul fare comunità ha coinciso con l’esigenza di fissare per iscritto quanto, per decine di anni, abbiamo vissuto. La Comunità di Capodarco ha appena compiuto 40 anni di vita (…). Molte persone, disabili e non, hanno trascorso la loro vita in essa. E’ doveroso far emergere, al di là dei singoli episodi, che cosa quest’esperienza, diffusa in Italia e nel mondo, ha significato. Non solo per le persone che già la conoscono, ma per quanti la conosceranno. Oggi la Comunità è una struttura complessa: molte sedi, molte persone coinvolte, molte risposte e servizi. E’ comune sentire voler tramandare non solo l’esperienza ma anche i valori che l’hanno fondata. La fatica dell’esplicitazione diventa urgente per la nostra comunità perché la filosofia comunitaria non parte da dati prestabiliti e fissi, ma valorizza la capacità delle singole persone e sintetizza, man mano che il tempo scorre, conclusioni che evolvono: è come se la comunità s’inventasse, anno dopo anno, senza trascurare il sostanziale del passato, ma sempre guardando al futuro. (Dall’Introduzione di don Vinicio Albanesi)