“Le avversità come formidabili occasioni”, l’esempio di Federico Ripani per i ragazzi del The Tube

Una gradita visita ieri pomeriggio ha animato le stanze del The Tube, centro di educativa territoriale promosso dall’associazione Mondo Minore Onlus della Comunità di Capodarco di Fermo. Alcuni studenti delle scuole medie hanno infatti incontrato Federico Ripani, fermano e giocatore della Nazionale Italiana di Pallavolo Paralimpica, detta anche Sitting Volley.

L’iniziativa rientra nel laboratorio dal titolo “Le avversità come formidabili occasioni” che ha l’obiettivo di avvicinare i ragazzi a concetti come resilienza e disabilità, fornendo loro il messaggio che dalle difficoltà è possibile cogliere le opportunità positive che la vita offre. E quale esempio migliore per i ragazzi se non quello di chi è riuscito a trasformare la propria disabilità fisica in una spinta a esplorare un nuovo sport, creando attorno a sé un ambiente di accettazione e sensibilizzazione? Federico Ripani a seguito di un incidente motociclistico, nel 2013, ha subito l’amputazione trans-tibiale della gamba destra, e dopo cinque operazioni ha finalmente ottenuto una protesi che lo sostenesse nella ripresa dell’attività sportiva.

Oggi è una delle colonne della nazionale italiana di Sitting Volley, con la quale ha disputato i campionati europei, e nel frattempo si è avvicinato a un’altra disciplina paralimpica, il Parapowerlifting, diventando campione regionale. Il sitting volley è una disciplina che prevede che si fronteggino due squadre da sei giocatori ciascuna, proprio come nella pallavolo, ma con la differenza che essi sono seduti a contatto con la superfice di gioco.

Famiglia, amici, sport, e motivazione allo studio sono stati i temi che hanno appassionato i ragazzi di fronte alla storia che Federico raccontava.

Per due ore hanno interagito con lui lasciandosi andare a diverse domande tra cui “ma gli amici che avevi sono rimasti, dopo l’incidente?”, “come hai fatto a laurearti, a pensare alla scuola?” e ancora “la tua famiglia, come ti faceva sentire?”. La curiosità dei ragazzi ha permesso di superare i timori e le ritrosie lasciandosi andare anche nel chiedere di come si vive con la protesi e di come funziona, c’è chi ha chiesto di poterla toccare e chi si domandava quanto pesasse.Ripani si è raccontato con delicatezza ed ironia, lasciando entrare i ragazzi nella sua nuova vita, affrontando i limiti, le sorprese e le risorse che sta scoprendo e quelle che più lo hanno arricchito e spiegando, inoltre, che lui festeggia due compleanni: uno nel giorno di nascita e l’altro nel giorno in cui grazie alla protesi è tornato a camminare. Un messaggio che è arrivato forte e chiaro nelle stanze del The Tube e si è concluso con la promessa di un ritorno, questa volta per giocare tutti insieme a sitting volley.