L’8% dei ragazzi escluso dalla Dad (23% tra i disabili). Peggiora l’indice di salute mentale

Nel 2020 in Italia l’indice di salute mentale assume il valore di 68,8. Rispetto al 2019, peggiora la situazione delle persone di 75 anni e più di entrambi i generi e delle persone sole nella fascia di età 55-64, soprattutto al Nord. E’ quanto si legge nel Rapporto Bes dell’Istat, che spiega come l’indice di salute mentale peggiora anche tra le giovani donne di 20-24 anni e in alcune regioni come Lombardia, Piemonte e Campania che, insieme al Molise, presentano i valori più bassi.

In un anno arretrata la speranza di vita. L’evoluzione positiva della speranza di vita alla nascita tra il 2010 e il 2019, pur con evidenti disuguaglianze geografiche e di genere, è stata duramente frenata dal Covid-19 che ha annullato, completamente nel Nord e parzialmente nelle altre aree del Paese, i guadagni in anni di vita attesi maturati nel decennio. E’ quanto si legge nel Rapporto Bes dell’Istat, dove si spiega che nel Nord la speranza di vita passa da 82,1 anni nel 2010 a 83,6 nel 2019, per scendere nuovamente a 82 anni nel 2020. Nel centro passa da 81,9 nel 2010 a 83,1 anni nel 2020 e nel Mezzogiorno da 81,1 a 82,2 anni, con perdite meno consistenti nell’ultimo anno (rispettivamente -0,5 e -0,3 anni). “È un arretramento non ancora concluso, e che richiedera’ tempo per essere pienamente recuperato”, commenta l’Istituto.

L’8% dei ragazzi escluso dalla dad, il 23% tra i disabili. Con la pandemia gli istituti scolastici si sono “attrezzati in varie forme di didattica a distanza ma, nonostante gli sforzi di dirigenti, docenti e famiglie, l’8% dei bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado è rimasto escluso da una qualsiasi forma di didattica a distanza e non ha preso parte alle video-lezioni con il gruppo classe. Tale quota sale al 23% tra gli alunni con disabilità”. E’ quanto si legge nel Rapporto Bes dell’Istat, dove si spiega che la Dad si è scontrata con le difficoltà nelle competenze digitali della popolazione italiana, che presenta una delle situazioni peggiori in Europa. Nel 2019, tra gli individui di 16-74 anni soltanto il 22% ha dichiarato di avere competenze digitali elevate (contro il 31% nella Ue27). La maggioranza degli individui è in possesso di competenze basse (32%) o di base (19%) mentre il 3,4% ha competenze praticamente nulle e il 24% dichiara di non aver usato Internet negli ultimi tre mesi.

Nel secondo trimestre 2002 persi 788 mila posti. Nel secondo trimestre 2020, l’emergenza sanitaria ha comportato in Italia un forte calo del numero di occupati: sono 788 mila in meno (tra i 20-64 anni) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; il tasso di occupazione (sempre 20-64 anni) scende al 62%, in diminuzione di 2 punti percentuali.

Il 28,8% delle famiglie dichiara peggioramento della situazione economica. Nel 2020 il 28,8% delle famiglie ha dichiarato un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente, dal 25,8% del 2019. Tale deterioramento ha interessato il 30,5% delle famiglie nel Centro, il 28,8% nel Nord e il 27,7% nel Mezzogiorno. A percepire una condizione economica in peggioramento sono state soprattutto le famiglie con 3 o più componenti, le persone sole sotto i 65 anni e le famiglie dove vive almeno un minore. Più tutelate le famiglie dove il grado di istruzione risulta più elevato, così come quelle composte da persone anziane, sia sole che in coppia.
L’Istat osserva che nell’anno precedente la pandemia (2019) gli indicatori legati alle capacità reddituali e alle risorse economiche, che consentono alle famiglie di raggiungere un determinato standard di vita, avevano registrato sostanziali segnali di miglioramento.

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