Il ministero ad hoc, il piccolo aumento e tanta cultura: la disabilità nel 2018

Un ministero, un “piccolo aumento”, “tanta cultura” ma ancora tante attese: potrebbero essere questi i contorni (sfumati) di quanto accaduto, nel corso del 2018, intorno alla disabilità. Per fare un sommario bilancio annuale abbiamo scelto alcune delle novità andate in porto nel corso dell’anno, evidenziando però anche quello che si sperava di veder realizzato, ma che ancora resta incompiuto.

Il ministero dedicato. Il 2018 ha visto nascere il ministro per la famiglia e le disabilità: ed è questa la novità più consistente dell’anno, firmata dal nuovo governo. Piace ad alcuni, a molti no, ma di fatto ora c’è e prima non c’era. A capo di questo ministero c’è Lorenzo Fontana, ma la delega per le disabilità è andata, in particolare, al sottosegretario Vincenzo Zoccano, vicino al mondo dell’associazionismo.

Il “piccolo aumento”. 100 milioni in più per la non autosufficienza: l’aumento del fondo è la buona notizia che la legge di bilancio contiene e destina alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Il fondo per il 2018 – lo ricordiamo – ammontava a 462,2 milioni di euro, di cui 447,2 destinati alle regioni, 15 al ministero delle Politiche sociali. La relativa proposta di decreto di ripartizione delle risorse è stata presentata a fine ottobre alla Conferenza unificata. Con l’incremento previsto dalla legge di bilancio, la somma arriverebbe quindi a quasi 600 milioni. Per alcune associazioni, “uno sforzo irrisorio”, che andrebbe incrementato.

Pensione di cittadinanza. 780 euro anche per invalidità. Un’altra significativa novità è contenuta nella riforma delle pensioni, che fa parte della legge di bilancio 2018: è la pensione di cittadinanza, voluta dal Movimento 5 Stelle, che (solo a determinate condizioni, con vincoli di reddito molto stringenti, cioè sotto la soglia di povertà definita dall’Istat) aumenta a 780 l’importo di pensione minima, invalidità, assegno sociale e, in generale, tutte le pensioni inferiori al nuovo tetto minimo. La misura dovrebbe partire da febbraio 2019, con un decreto atteso nel corso del mese di gennaio che fisserà nel dettaglio limiti e paletti.

Tanta cultura. Non è esattamente una novità del 2018, ma piuttosto il proseguire di una tendenza avviata già da qualche anno: la disabilità continua a farsi strada nel mondo della cultura, imponendosi nella letteratura, nel cinema, nella televisione e anche nella moda. Basti vedere il gran numero di libri pubblicati sul tema, ma anche i diversi film prodotti da accademie di artisti con disabilità, associazioni, comitati. Anche in televisione la disabilità fa sempre più spesso la sua comparsa sui palchi dei talent show, mentre nel mondo nella moda iniziano a farsi notare modelle con le protesi, arrivando perfino alle fasi finali del concorso di bellezza nazionale. Un avanzare lento e costante, questo della disabilità nel mondo della cultura, che non accenna ad arrestarsi.

Paralimpico, sport e non solo. Il 2018 è anche l’anno delle Paralimpiadi invernali di Pyeongchang, in Corea del Nord: un’edizione da record, con 567 atleti provenienti da 49 delegazioni, più che in ogni altra precedente edizione. Ottanta le medaglie assegnate, in sei sport. A coprire l’evento 629 media accreditato, +15% rispetto a Sochi 2014, mentre sono state 47 le emittenti che hanno acquistato i diritti di trasmissione in oltre 100 paesi del mondo. Ma le paralimpiadi,quest’anno, sono andate oltre l’evento sportivo, sfondando anche loro nel campo della cultura: si è svolto a Roma, nel mese di novembre, il primo Festival della cultura paralimpica, un crocevia di celebrità dello sport senza barriere: da chi lo pratica a chi lo racconta.

 

Passiamo ora agli obiettivi mancati, rinviati a data da destinarsi.

Legge sul caregiver familiare. Nulla di fatto, anche nel 2018, per il riconoscimento di tutele e diritti per i caregiver familiari: la legge non c’è ancora, ma le associazioni e le famiglie non smettono di invocarla.

La riforma del sostegno. L’inclusione scolastica, pure, è ancora in attesa di essere riformata: novità erano state promesse con la Buona scuola, ma il decreto dedicato ha subito una battuta d’arresto proprio negli ultimi giorni del 2018, anche in virtù delle critiche che aveva suscitato. Ora il governo parla di un’imminente “riforma del sostegno scolastico”, che forse sarà una delle novità del 2019.

Non autosufficienza, il Piano che non c’è. Molta delusione anche per il Piano non autosufficienza, promesso ma mai realizzato: il tavolo interministeriale è stato costituito, ma non si è ancora messo al lavoro per elaborare il piano che dovrebbe rendere strutturale, efficace e omogeneo lo stanziamento delle relative risorse. E c’è da attendersi, per i prossimi, la ripresa di proteste e presidi.

 

Fonte: Redattore sociale