“Defilè Primavera-Estate 2019”: la moda firmata Capodarco Perugia

“Defilè Primavera-Estate 2019” è il titolo della sfilata di moda della collezione del tutto originale di capi di abbigliamento ed accessori della maison “Idea Mode” di Cannara. A decorare e rendere unici pantaloni, borse shopper, magliette ed altri capi sono le persone con disabilità psichico-fisica (una quarantina, di tutte le età) accolte nella Comunità Capodarco di Perugia. L’invito è per venerdì 29 marzo alle ore 17.30 presso la Sala delle Colonne della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

Unire sociale e mercato. Francesca Bondì, presidente della Comunità Capodarco di Perugia, spiega così un’esperienza cominciata circa un anno fa: “Siamo partiti dalla considerazione che disegnare, dipingere, scarabocchiare, insomma fare arte, sia una delle attività più accessibili e autonome che le persone con disagio intellettivo grave riescono a fare, spesso senza il supporto di altri”, il percorso di valenza terapeutica vuole “unire sociale e mercato”. Un progetto sperimentale che ha l’obiettivo di creare una nuova nicchia che possa valutare creazioni originali e spontanee e avere anche dei “risvolti economici, oltre a favorire l’inserimento occupazionale delle persone con disabilità psico-fisica, coniugando così etica, estetica e logica di mercato”.

“Coloriamo la vita”. Il laboratorio rientra nell’ambito del progetto “Coloriamo la vita” sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Gli autori disegnano “fiori, cieli, soli, volti gioiosi o tristi, un groviglio di linee colorate che sembrano il frutto di un gioco” con pennarelli colorati sui tessuti di indumenti e borse realizzati da “Idea Mode”, tra le prime aziende italiane nel settore tessile, ad ottenere nel 2007 la certificazione “SA8000” per il suo impegno nel perseguire il modello di produzione sostenibile.

L’esclusione dal processo economico. L’auspicio, conclude Francesca Bondì è nel coinvolgimento di altre aziende ed imprenditori anche della rete commerciale, per arricchire e sviluppare il progetto: “perché l’emarginazione di cui queste persone sono vittime spesso è originata anche dall’esclusione dal processo economico”. Ad accompagnare e monitorare il lavoro nei laboratori della comunità insieme a Roberta Marcagnani (responsabile operativa del progetto), lo stilista Marco Dell’Oglio. “Ogni capo – sottolinea Dell’Oglio – è unico, frutto di un lavoro in cui ciascuno si è espresso in piena autonomia”. Sulla passerella sfileranno non solo modelle professioniste ma anche persone comuni.