Educare vuol dire anche stare con i ragazzi creando proposte e alternative nei loro luoghi di vita. Va in questa direzione l’incontro di calcio a 5 che, mercoledì pomeriggio, ha radunato diversi giovani al campo polivalente del quartiere Santa Petronilla di Fermo per il primo di una serie di appuntamenti nelle periferie promossi dal progetto educativo “The Terminal”. A supportare da vicino i giovani calciatori ci ha pensato l’associazione Usa Fermo 2021, che insieme ad altre realtà del territorio ha sposato da subito il progetto. Il piano di prossimità, partito lo scorso settembre, è frutto della sinergia tra Comunità di Capodarco, Comune di Fermo, Ambito Territoriale XIX e Dipartimento delle Dipendenze e vedrà altre attività rivolte ai ragazzi. A partire già dalle prossime settimane(23 novembre e 5 dicembre) quando il basket diventerà il protagonista nel campetto di Santa Petronilla grazie alla collaborazione dell’associazione Basket Fermo. Tutti gli eventi sono patrocinati dal Comune di Fermo e, oltre alle realtà associative sopracitate, vedono la collaborazione del Centro sociale Santa Petronilla.
L’idea di portare momenti di aggregazione nei luoghi di vita degli adolescenti fermani rientra nelle attività di aggancio e di avvicinamento del progetto “The Terminal”, e va ad integrare il lavoro in prima linea del centro di educativa territoriale “The Tube” dell’Associazione Mondo Minore della Comunità di Capodarco . “Da mesi progettiamo in collaborazione con il Comune di Fermo e le realtà sportive del territorio una programmazione mirata ai giovani che superi i confini del luogo fisico dell’educazione” – spiega Chiara Attorre, coordinatrice del The Tube. “Siamo partiti dal Terminal ma l’idea è quella di stare con i ragazzi negli spazi che conoscono meglio. E per farlo non c’è veicolo migliore dello sport, una passione che unisce e arricchisce senza aver bisogno di parole”.
“Il lavoro che si svolge con gli adolescenti, che saranno poi il futuro di Fermo, non riguarda il combattere il degrado o l’abbandono delle periferie ma soprattutto una ricostruzione di spazi e possibilità in cui i ragazzi possono essere loro stessi”- spiega Riccardo Sollini, direttore della Comunità di Capodarco. “In cui possono fare una cosa fondamentale che è il gioco, uno strumento educativo potente che combatte la noia e la mancanza di spazi reali in cui potersi esprimere. Gli adulti, gli educatori, i cittadini e quanti gravitano attorno al mondo giovanile rappresentano una forza in più per fare in modo che educazione e spirito di gioco siano aiutati a crescere. Espressioni di disagio, di violenza o altro non si combattono con il controllo ma con l’educazione”.
“L’aspetto più bello di queste iniziative è vedere la sinergia tra i protagonisti veri e propri, i ragazzi, e il tessuto sociale-associativo della città che ha risposto subito presente”-sottolinea l’Assessore allo Sport del Comune di Fermo, Alberto Maria Scarfini. “È un progetto figlio dell’ascolto dei ragazzi e dei loro bisogni, grazie alla risposta educativa che il centro The Tube fornisce da anni. È in queste occasioni che emerge con forza il valore dello sport capace di connettere persone ed esperienze diverse, riuscendo a riempire in maniera sana le vite dei nostri giovani che spesso sono accompagnate dalla noia. Siamo felici che ci sia una proficua collaborazione tra realtà, sportive ed educative in questo caso, e che il primo ciclo di eventi sia partito da Santa Petronilla verso una progettualità rivolta all’intera città di Fermo”.