Droghe, “garantire gli stessi livelli minimi di qualità della cura nelle regioni”: a Oristano la conferenza Intercear

L’uso di droghe in Italia  durante la pandemia è aumentato a dismisura, soprattutto a causa dell’isolamento prolungato e di altri fattori, come la perdita del lavoro o la difficoltà a gestire i lutti. Questa contingenza ha ulteriormente aggravato un problema che già da qualche anno ha assunto proporzioni enormi, soprattutto nei giovanissimi. Secondo la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2021 (dati 2020), il Covid ha prima di tutto cambiato il metodo di spaccio. Nei periodi in cui siamo stati costretti in casa, il mercato della droga ha continuato a lavorare, adattandosi all’emergenza: i narcotrafficanti hanno fatto maggior ricorso al contrabbando tramite container che ai corrieri umani ma anche servizi di messaggistica criptata, applicazioni per social media, fonti online e servizi postali. Insieme al metodo è cambiato anche il tipo di droga consumata con un aumento di sostanze che si adattano di più al consumo domestico che ricreativo.

La conferenza “Servizi minimi da garantire nelle regioni italiane” organizzata dall’Intercear (Coordinamento nazionale dei coordinamenti regionali degli enti accreditati per le dipendenze) si svolgerà a Oristano il 10 giugno presso l’Hotel Duomo, sito  in Via Vittorio Emanuele II, n. 34. L’incontro che segue quello svolto in Sicilia lo scorso anno, partendo dall’analisi delle situazioni delle singole regioni aderenti, ha l’obiettivo di fare il punto sulla situazione legata alla cura delle dipendenze sul territorio Italiano e concordare una proposta univoca da presentare nella Conferenza Stato Regioni. L’eterogeneità delle cure e gli squilibri territoriali saranno tra le principali problematiche che i referenti affronteranno e alle quali si proverà a ipotizzare una soluzione, con l’obiettivo di promuovere, a livello nazionale, uno standard minimo da rispettare nelle varie regioni.

“Quest’anno in Sardegna i delegati dei coordinamenti di 15 regioni italiane, insieme ai presidenti delle maggiori rappresentanze dei settori privati e pubblici (Fict, Cnca, Federserd, Sitd, etc.), si trovano impegnati a predisporre un proposta per la Conferenza Stato Regioni con l’obiettivo di garantire gli stessi livelli minimi di qualità della cura in tutte e ciascuna delle regioni italiane”, afferma Giovanna Grillo presidente Cooperativa Casa Emmaus impresa sociale e delegata della Regione Sardegna.

Associazione Intercear

Costituita in data 31 marzo 2011 a Roma, nasce con l’intento di dialogare con la Conferenza delle Regioni, per affrontare i temi che riguardano il mondo delle dipendenze. Scopo del coordinamento è quello di rappresentare, presso la commissione salute della Conferenza delle Regioni, le istanze del settore dipendenze con particolare attenzione agli interventi residenziali e semiresidenziali che gli Enti Ausiliari svolgono sul territorio nazionale. Viste le diverse velocità di sviluppo dei sistemi di cura, di prevenzione e d’informazione sul territorio Nazionale, questa azione di coordinamento si pone l’obiettivo di costruire quel minimo di garanzie che hanno a che fare con i livelli di assistenza da implementare su tutto il territorio nazionale.

 

LA LOCANDINA