
Di Sabrina Lupacchini
– “Il 27 Maggio 2025 alle ore 8:00, amorevolmente assistito nella sua Comunità di Capodarco di Fermo, dove era tornato per trascorrere il tratto più riflessivo della sua vita, è morto all’età di 94 anni, il fondatore, Don Franco Monterubbianesi”
– Don Franco ha segnato una svolta nella storia e nelle strutture sociali d’Italia e un cambiamento nella vita di tantissime persone, lo dimostrano le testimonianze di stima e dolore e gli innumerevoli attestati d’affetto, che hanno accompagnato il lutto per la sua scomparsa. Fra le righe dei tanti messaggi, articoli e lettere, ne esce fuori la figura carismatica di un uomo tenace e buono, un mite, testardo e coraggioso, che è riuscito a trasformare la sua visione in una storia durevole.
Rivoluzionando per sempre il mondo della disabilità e della sua percezione, ha sradicato tante errate convinzioni. Un prete di frontiera, animato da un fervore spirituale che lo ha portato ad avvicinarsi alle persone più fragili. Questo mondo don Franco ha voluto cambiarlo fino all’ultimo respiro, voleva renderlo più giusto, soprattutto per i giovani, rimasti al centro delle sue raccomandazioni: “Dobbiamo aiutarli a ritrovare la speranza perduta”, scriveva.
Don Franco non bilanciava concretezza e sogni, razionalità e sentimento, a volte, ha dovuto scontrarsi con la dura realtà economica e organizzativa; ma ha accolto le sfide senza porsi limiti e ha sognato oltre ogni prevedibile ostacolo, è stata la sua forza. La volontà di lasciare una traccia lo ha reso instancabile. Sino alla fine ha chiesto di “essere utile per gli altri” dimostrando l’impegno “per un annuncio del Vangelo radicato nella prossimità concreta” (le parole usate dalla Caritas di Roma per salutarlo). Nel 2024 a 94 anni don Franco diceva: “Sapete che ho chiesto al Signore di rimanere a lottare per la rinascita dei nostri ideali sino a 95 anni. Non è presunzione ma desiderio più profondo di essere per tutti voi, amici e comunitari, soprattutto per i giovani di oggi, smarriti per mancanza di fede nell’azione di Dio, un testimone ancora credibile, che vuole seguitare a lottare, a cui chiedo di darmi una mano sincera ma con passione. Lo dobbiamo fare insieme con umiltà, riunendo le forze, perché solo il bene deve vincere nel servizio e non nel potere”.
Possiamo accogliere questa sua richiesta continuando a riaffermare il vigore di quegli ideali, gli stessi che nel Natale del 1966, diedero vita alla Comunità di Capodarco, una casa aperta e allargata, intesa come l’insieme di persone unite tra di loro da volontà, utopie possibili e sogni concreti. Un’esperienza di vita comunitaria, fondata sulla cultura della condivisione e dell’autonomia. Oggi le Comunità attivate in varie regioni d’Italia sono 13 e 4 quelle all’estero (Albania, Camerun, Equador e Kosovo), quasi 1.300 le persone accolte per oltre 600 addetti e 430 volontari. Oltre 30mila le prestazioni riabilitative erogate.
Nel 2026 la Comunità compie 60 anni, sarà indubbiamente un anno dedicato al ricordo e alla presenza di don Franco che continuerà ad essere ispiratore e animatore dei valori e della vivacità del pensiero di Capodarco, sempre attuale. La sua testimonianza più che mai viva, sarà il motore per proseguire il viaggio, avendo chiara la rotta.
La Comunità Nazionale di Capodarco, l’Ente che riunisce tutte le strutture di accoglienza che sono nate ispirandosi alla realtà fondata da don Franco, ha promosso in sua memoria il “FONDO DON FRANCO – Borse di studio e lavoro per i giovani”. Per contribuire: IBAN IT96T0849169660000080182441 – Intestato a Comunità Nazionale di Capodarco – Causale: Fondo Don Franco Monterubbianesi.
Oppure: https://www.gofundme.com/f/fondo-don-franco-monterubbianesi-borse-di-studio-e-lavoro
N.B. I contributi e le donazioni fatti a nome o per conto della Comunità di Capodarco devono essere autorizzati ed effettuati attraverso canali ufficiali
Articolo contenuto nel n.0 della rivista semestrale “Lettera da CAPODARCO”
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