Disabilità e legge di bilancio: dal caregiver alle “mamme disoccupate”, ecco le novità

Caregiver, autismo, “dopo e durante di noi”, mamme disoccupate o monoreddito: sono le destinazioni di alcune delle nuove risorse stanziate dalla legge di bilancio 2021, pubblicata in Gazzetta ufficiale lo scorso 3o dicembre. Misure contenute nell’articolo 1, che Gianfranco De Robertis, avvocato dell’ufficio legale di Anffas, ha esaminato e commentato insieme a Redattore sociale e su cui nei prossimi giorni l’associazione pubblicherà e diffonderà una scheda di approfondimento dedicata.

Le novità principali, dai caregiver alle mamme disoccupate

“Tra le previsioni più significative, ci sono innanzitutto i 50 milioni destinati alla diagnosi, il trattamento e il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico. La legge 208 del 2015 – ricorda De Robettis – aveva previsto l’istituzione di un ‘Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico’, con una dotazione di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016. Ora il Fondo è incrementato di 50 milioni di euro per l’anno 2021 ed è stabilito che il previgente regolamento con cui erano stabiliti i criteri e le modalità di utilizzazione del Fondo cambiano. Adesso bisognerà ripartire le risorse del Fondo, con nuovo regolamento da adottarsi entro il 31 marzo 2021”:

Viene poi riproposto un fondo per i caregiver, “non più sotto forma di meri contributi, ma destinato ad attivare un intervento legislativo di sistema, che finalmente valorizzi e supporti questa figura, senza ‘scaricare’ sul caregiver familiare, a fronte di un mero riconoscimento monetario, tutto il carico di presa in carico globale, che deve rimanere nella responsabilità delle amministrazioni pubbliche”, sottolinea De Robertis.

Si consolida poi “il Fondo per le misure in funzione del ‘durante noi, dopo di noi‘ – osserva De Robertis – con un incremento di 20 milioni di euro. Così come si rinforzano, con appositi investimenti, i servizi sociali territoriali, favorendo con un contributo specifico l’assunzione di un maggior numero di assistenti sociali, per costruire veri percorsi inclusivi per i cittadini. Per arrivare ad un rapporto di un assistente sociale ogni 5 mila abitanti residenti in un ambito sociale e poi traguardare l’obiettivo di servizio di un assistente sociale ogni 4 mila abitanti, si prevede un contributo da 20 mila a 40 mila euro per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato. In ogni caso la spesa totale non potrà superare 180 milioni di euro annui. “Questa misura – commenta De Robertis – potrà sicuramente essere utile e avere nel lungo periodo un impatto positivo per la qualità degli interventi di inclusione sociale delle persone con disabilità, a patto che si costruisca anche un cambiamento culturale e dirigenziale volto al passaggio da un welfare prestazionistico ad un welfare basato sulla persona e sugli effettivi contesti di vita dalla stessa vissuti”.

Controversa e dibattuta la novità che riguarda l’istituzione di un fondo dedicato per le mamme disoccupate o monoreddito che vivono da sole con i propri figli con disabilità (comma 365-366): “Ci si chiede, vista la progressiva equiparazione dei ruoli genitoriali, perché limitarlo solo alle mamme – osserva De Robertis -Tra l’altro il timore è che la misura possa scontentare un po’ tutti, vista l’assoluta irrisorietà del Fondo, ossia 5 milioni di euro annui, che andrebbero a coprire al massimo 833 destinatari (se questi avessero tutti il contributo massimo di 500 euro mensili), oppure a coprire più destinatari, col rischio che la somma serva solo ad alleviare le difficoltà del nucleo familiare, ma non ad affrancarlo dalla necessità di maggiore assistenza”.

Si stabilizza inoltre (comma 329) “il fondo per l’assistenza dei bambini affetti da malattia oncologica di cui all’articolo 1, comma 338 della legge 27 dicembre 2017, n.205, è stabilita in cinque milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021”. Precisa Anffas che “la norma indicata ha istituito un fondo di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 5 milioni di euro per l’anno 2020 da destinare ad associazioni che svolgono assistenza psicologica, psicosociologica e sanitaria a bambini con patologie oncologiche e loro famiglie. Oggi il fondo viene stabilizzato a 5 milioni di euro annui”.

Al Comma 330 viene poi istituito un fondo per l’Alzheimer e le demenze, con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021,2022 e 2023. “Tale Fondo – spiega De Robertis – servirà per finanziare le linee di azione previste dalle Regioni e Province Autonome in applicazione del ‘Piano Nazionale demenze – Strategie per la promozione e il miglioramento degli interventi assistenziali nel settore delle demenze” e per finanziare gli investimenti effettuati dalle Regioni e Province Autonome anche per l’acquisto di apparecchiature mediche volte alla diagnosi precoce, trattamento e monitoraggio dei pazienti con malattia di Alzheimer”.

Il nodo delle risorse per il caregiver familiare: un “contentino”?

Della cruciale questione dei caregiver familiari si occupa il comma 334, che a questi destina un fondo per “la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare”, con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. “Sicuramente però occorrerà un fondo di ben altre dimensioni – commenta De Robertis – visto che gli interventi statali non possono non partire da una serie tutela previdenziale ed assicurativa per i caregiver”.

De Robertis ricostruisce quindi “l’annosa questione del Fondo caregiver”, ricordando in particolare che “fino ad oggi non sono stati utilizzati ben 70 milioni di euro (20 milioni del 2018, 25 milioni del 2019 e 25 milioni del 2020), né per attivare gli interventi ‘legislativi’ precedentemente previsti, né per attivare degli interventi secondo distribuzione regionale, ma il 16 ottobre 2020, in sede di Conferenza Unificata, è stato espresso il parere favorevole sul decreto di riparto di 68.314.662,00 euro del Fondo per il sostegno e il ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare tra le Regioni, che dovranno utilizzarlo per interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare. Si era dunque era scelto in questi ultimi mesi di allocare subito alle regioni le risorse accumulate fino ad oggi per dare risposte alla situazione emergenziale – osserva De Robertis – ma il timore di Anffas è che le Regioni, ricevute tali somme, le utilizzino ripartendole tra i vari beneficiari, senza invece attivare seri percorsi di presa in carico. Si corre quindi il rischio che le risorse, se non inquadrate all’interno di un più ampio sistema di interventi per quella data persona e per quel dato caregiver o per un certo territorio, risultino un ‘contentino’ polverizzato tra svariate decine di migliaia di persone, che esaurisca la sua efficacia nel giro di poche settimane”.

In tal senso, “la legge di bilancio 2021 introduce un’importante specifica – osserva De Rocertis – destinando il nuovo fondo a interventi legislativi”.

I contributi per le associazioni

Tra le altre misure previste, c’è il raddoppio, per il solo 2021, del contributo annuale di 400 mila euro destinato alla Fish. Alla federazione andranno quindi, quest’anno, 800 mila euro, “al fine di garantire le attività di inclusione sociale delle persone con differenti disabilità in base agli obiettivi e ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”. Confermate le risorse per l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità presso la presidenza del Consiglio e per l’Osservatorio che promuove l’attuazione dei principi della Convenzione Onu nel nostro Paese: possono avvalersi fino ad un massimo di 10 esperti per un importo per ciascun anno non superiore a 700.000 euro onnicomprensivi. All’Uici e all’Ens è concesso rispettivamente un contributo di 1 milione di euro per l’anno 2021.

Covid e vaccino, tante incertezze

I commi 447 e 448 si riferiscono all’acquisto dei vaccini anti SARS-COV-2 e dei farmaci per la cura dei pazienti con COVID19: per l’anno 2021, nello stato di previsione del Ministero della salute è istituito a questo socpo un Fondo con una dotazione di 400 milioni di euro. “Non si comprende quanta popolazione possa coprire la somma stanziata – commenta De Robertis – Soprattutto, occorre prevedere la priorità nell’accesso ai vaccini ed ai farmaci per la cura dei pazienti con COVID-19 alle persone residenti in strutture e ai loro operatori, vista la più alta probabilità di contatto e di contagio”.

2 milioni in meno alle Politiche sociali, 2 in più alle povertà

Tra le altre misure previste nella legge di bilancio, ci sono il contributo per la Fondazione Libri Italiani accessibili (100 mila euro per il 2021 e 2022, 300 mila euro dal 2023); 150 milioni di euro per l’anno 2021 per il trasporto scolastico. A decorrere dall’anno 2021 la dotazione del Fondo Povertà è incrementata di 2 milioni di euro, ma è ridotta di 2 milioni di euro la dotazione del Fondo Nazionale Politiche Sociali. Si attiva anche un Fondo contro le discriminazioni e la violenza di genere (comma 1134) con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Si parla espressamente che il Fondo debba essere utilizzato, oltre che per attività di promozione della libertà femminile e di genere, anche per “attività di prevenzione e contrasto delle forme di violenza e di discriminazione fondate sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

Infine, delle misure per l’inclusione scolastica, contenute negli “importantissimi commi” (così li definisce De Robetis 960, 961, 962 e 963, abbiamo già parlato qui.

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