Coronavirus e servizi sociosanitari: la Regione Marche vuole ripartire

Centri diurni, centri estivi e sportelli antiviolenza, la Regione Marche dal 4 maggio vuole riaprire. Il governatore, Luca Ceriscioli, ha inviato ieri una lettera ai sindaci marchigiani e ai coordinatori dei vari Ambiti sociali per condividere la costruzione di un Piano territoriale nel quale definire i tempi e le modalità di riattivazione di servizi sociali e sociosanitari rimasti sospesi durante l’emergenza, nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione del contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori. L’adozione del Piano è prevista dall’ultimo Dpcm. Nella comunicazione è stato richiesto alle amministrazioni comunali di comunicare al servizio Politiche sociali entro il 2 maggio un programma di riapertura, con indicazione delle strutture e dei servizi che si intende riavviare e relativa data di avvio, oltre che delle misure di contenimento del contagio che si intendono adottare.

Per l’area della disabilità, in base alle indicazioni del Dpcm, potranno essere riaperti, tra gli altri i Centri diurni socio educativi riabilitativi (Cser), i centri diurni per disabili psico-sensoriali, l’assistenza educativa domiciliare, l’assistenza educativa scolastica ed i servizi di assistenza domiciliare (Sad). Per l’area minori, i servizi coinvolti sono, tra gli altri, assistenza educativa domiciliare, centri estivi, centri di aggregazione per bambini e adolescenti, servizi privati a carattere ludico-ricreativo (ludoteche), mentre per l’area anziani i servizi da considerare sono i centri diurni per non autosufficienti e con Alzheimer, i servizi di assistenza domiciliare (Sad), i servizi di assistente familiare/badante, attività varie di sostegno alla longevità attiva, il servizio Civile volontario per anziani.

Per quanto riguarda gli adulti in difficoltà invece sono indicati anche i servizi di assistenza educativa domiciliare in situazioni di disagio, gli sportelli informativi per cittadini stranieri provenienti da paesi terzi ed i servizi di mediazione interculturale (a chiamata).

Nel settore dipendenze sono coinvolti i centri diurni, per la salute mentale si prendono in considerazione i servizi di sollievo, di ascolto delle famiglie, i servizi domiciliari di sollievo e promozione dell’autonomia della persona e della famiglia e gli interventi integrativi di promozione, accompagnamento e tutoraggio degli inserimenti lavorativi mentre per la difesa delle donne vittime di violenza potranno essere riaperti i centri antiviolenza. Le comunicazioni saranno parte integrante del Piano territoriale che verrà adottato da palazzo Raffaello in tempi utili per consentire la riattivazione già dalla data del 4 maggio.

 

Fonte: Redattore sociale/Agenzia DIRE

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