Comunità San Claudio: il nordic walking come integrazione alle terapie riabilitative

Lo sport “riveste un ruolo essenziale nella cura della persona” permettendo di riconquistare la fiducia in se stessi, stimola la creatività e promuove l’integrazione sociale “attraverso relazioni asimmetriche (con istruttori e operatori) e relazioni simmetriche (con i compagni)”. Al fine di contribuire alla riabilitazione psico-fisica, contrastare pregiudizi e discriminazioni e favorire la piena integrazione nel tessuto sociale, la Comunità San Claudio di Corridonia (MC), in stretta collaborazione con l’Associazione “Macerata Nordic Walking” ha avviato “Le menti…libere & il Nordic Walking”. Ma in cosa consiste il Nordic Walking? Si tratta di un’attività sportiva che permette di camminare correttamente con la spinta dei bastoncini. La San Claudio è una realtà di tipo residenziale legata alla Comunità di Capodarco di Fermo. Il servizio, che segue una ventina di persone con problematiche psichiatriche, svolge attività riabilitative e relazionali con supporto psicologico, in convenzione con l’Asur Zona Territoriale 8 di Civitanova Marche. Accoglienze e dimissioni sono a carico del Dipartimento di salute mentale.

“Per le persone con disabilità – si legge nella scheda tecnica del progetto rivolto a 12 ospiti della comunità – la pratica del Nordic Walking costituisce la forma più naturale per valorizzare le proprie capacità fisiche e può essere inoltre impiegata come integrazione alle terapie riabilitative, permettendo di sviluppare le capacità funzionali”. Da un punto di vista psico-sociale “la pratica sportiva favorisce la socializzazione, sprona all’impegno, insegna il coraggio, promuove la lealtà. In molti casi, incentiva la comunicazione interpersonale e la collaborazione”. Il programma terminato a giugno, ha previsto una serie di incontri settimanali all’aria aperta presso l’Abbadia di Fiastra (MC). Visto il successo, saranno riproposti appuntamenti anche per il prossimo anno.