FERMO – Un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere la notte scorsa da ignoti davanti al portone della Chiesa di San Marco alle Paludi a Fermo, di cui è parroco don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco. Nessuno è rimasto ferito, ma i danni sono ingenti: la deflagrazione ha mandato in pezzi le vetrate e il rosone della cappella, e ha svegliato i residenti.
Si tratta del terzo attentato a una chiesa fermana in meno di due mesi, dopo quelli contro il Duomo e la chiesa di San Tommaso, sulla costa fermana. Al momento l’ipotesi degli investigatori è che la mano sia la stessa. Don Vinicio Albanesi, accorso sul posto insieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco, è anche direttore della Caritas diocesana, particolarmente impegnata nell’assistenza ai poveri e ai migranti. Un fatto riportato da tutti gli organi di stampa, quasi a ipotizzare un possibile movente.
Le bombe delle prime due esplosioni, secondo gli inquirenti, erano state fabbricate artigianalmente dalla stessa mano. Al vaglio del reparto scientifico dell’Arma anche il terzo ordigno, quello esploso stanotte. Di certo, però, – al di là delle possibili motivazioni o ricostruzioni – non ci sono più dubbi sul fatto che le tre esplosioni siano collegate tra loro e che il comune denominatore sia la Chiesa.
foto di Fabrizio Zeppilli