Si celebra oggi la Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato. Secondo l’Unicef, l’utilizzo, terribile, dei bambini nei conflitti armati costituisce una serie di violazioni dei diritti dei bambini e non può esistere ancora nel 2021. “I bambini sono costretti a eseguire e assistere ad atrocità – afferma l’Unicef -. I bambini vengono uccisi, feriti, mutilati, abusati mentalmente e sessualmente. Tutto questo è una minaccia alla vita ed estremamente dannoso per i bambini e il loro sviluppo. Deve finire adesso”.
Quanti sono i bambini reclutati da forze e gruppi armati
Secondo il Rapporto 2019 del Segretario Generale su infanzia e conflitti armati, nel 2019 sono stati circa 7.750 i bambini reclutati e utilizzati da forze e gruppi armati, alcuni persino di 6 anni. Anche se inferiore rispetto al 2018, questo dato è ancora preoccupante. La maggior parte dei casi sono stati perpetrati da attori non statali in Repubblica Democratica del Congo, Somalia e Siria.
Le azioni rafforzate di prevenzione hanno portato al rilascio o alla separazione di oltre 13.200 bambini dalle forze armate o dai gruppi armati nel 2019.
Per coloro che riescono a scappare o vengono rilasciati, ricorda l’Unicef, l’assistenza disponibile è molto limitata. “Le ferite fisiche, se non curate, possono diventare disabilità per la vita, quelle mentali possono causare conseguenze psicologiche di lungo periodo come disturbi post traumatici da stress”.
Campagna #Stopbambinisoldato
Secondo l’organizzazione umanitaria Intersos sono 18 i Paesi nei quali, dal 2016 ad oggi, è stato documentato l’impiego di bambini soldato in conflitti armati: Afghanistan, Camerun, Colombia, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, India, Iraq, Mali, Myanmar, Nigeria, Libia, Filippine, Pakistan, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Siria e Yemen. Nonostante gli sforzi per contrastare questo fenomeno, il numero di casi registrati è costantemente aumentato dal 2012 al 2020. Il 40% dei minori arruolati sono bambine, spesso vittime di violenza di genere.
Ogni anno, il 12 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale contro l’uso dei bambini soldato, Intersos dedica la campagna #Stopbambinisoldato all’impegno delle organizzazioni, degli operatori e degli attivisti della società civile per reintegrare gli ex bambini soldato nella società e consentire loro una vita normale.
Ma chi sono i “bambini soldato”? Per “bambino soldato” si intende qualsiasi persona di età inferiore ai 18 anni che è, o che è stata, reclutata o utilizzata da una forza armata o da un gruppo armato. Bambini, bambine, ragazzi e ragazzi vengono arruolati non solo per combattere anche sono anche utilizzati come spie, messaggeri, cuochi, sguatteri, assistenti di campo e per fini sessuali.
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