APERTI ALLA LETTURA
a cura di Pina Bellusci
Biblioteca sociale della Comunità di Capodarco di Fermo
“spiritualità”
“solitudine”
“inclinazione”
Tre parole chiave per leggere:
“LA CURA DELL’ALTRO. Educare al dialogo tra anima e psiche” di Paolo Crimaldi (Edizioni Lindau, 2023)
Piccoli spunti tratti dalle pagine del libro
Lo spirituale nella consulenza psicologica… e non solo
La SPIRITUALITÀ vive di crisi, di trapassi da una dimensione all’altra, va dalla solitudine più estrema a una socialità da gossip, non esclude ma include, non seleziona, a prescindere ma prova a sperimentare, a conoscere, a capire perché proprio in quel dato momento accade quella determinata cosa nella propria vita e ci si apre a un ascolto empatico delle sincronicità. È chiaro che crescita psicologica e crescita spirituale non vanno di pari passo, e si può raggiungere una chiara e profonda percezione di sé stessi, ma non per questo avvertire un bisogno di apertura verso qualcosa che esula dal quotidiano, dall’io, dal condiviso culturalmente e socialmente. È semplicemente differente e sicuramente più apparente, ma solo se considerato all’interno della propria personalità e di quell’insieme di bisogni profondamente soggettivi che, fortunatamente, rendono ancora ogni uomo differente da un altro.
Viaggiare nei labirinti della solitudine
La SOLITUDINE è quel sentimento di smarrimento, è la sensazione di essere sopravvissuti a un fulmine che ha squarciato profondamente e irrimediabilmente la nostra coscienza, tanto che nulla può essere più come prima. Paradossalmente, la qualità della vita cambia profondamente, sentiamo che c’è un’energia diversa in noi, che qualcosa sta mutando a nostro vantaggio nonostante le turbolenze emotive e il senso di stanchezza, depressione e pesantezza che ci attanaglia. Restare da soli, ritrovarsi tutto il tempo per sé, non condividere più pensieri, momenti, passioni con una persona che per un periodo di tempo ha fatto parte della nostra vita è certamente un’esperienza dolorosa, alienante, che in molti casi annienta l’autostima.
Guarire o insegnare a stare bene?
Per stare bene occorre trasformare il proprio quotidiano, e dargli una direzione nuova, tramite una scelta, accogliendo il proprio destino. L’unica scelta saggia e sana per vivere con una certa armonia di fondo è quella di seguire la propria INCLINAZIONE. Nel realizzare il proprio sé, si corre spesso il rischio di non piacere, di essere tacciati di arroganza, presunzione, addirittura di alterigia, ma in realtà non c’è nulla di tutto ciò se non l’urgenza, e il bisogno di dare forma a un qualcosa che preme all’interno e chiede di essere portato alla luce indipendentemente da quanto o da chi lo circonda.