Il Parco della Comunità di Capodarco consiste in un bosco di circa 7 ettari di macchia mediterranea e sub-mediterranea, sorto grazie a un’importante opera di riqualificazione ambientale realizzata grazie a un finanziamento concesso nel 2010 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Sono state piantate, su una superficie di circa tre ettari di terreno incolto, circa 1300 essenze vegetali, selezionate dopo accurate consulenze con l’Università di Camerino, i principali studi naturalistici della zona e il corpo forestale dello Stato, che ha fornito le sementi selezionandole dal proprio vivaio.
In particolare è stata studiata una lista di specie vegetali che non solo assicurassero un rimboschimento in linea con la vegetazione di quest’area climato-geografica, ma che potessero contemporaneamente costituire alimento per le specie animali presenti sul territorio (uccelli nidificanti, svernati e migratori, mammiferi, micromammiferi e chirotteri, insetti, anfibi e rettili).
Con un’estensione totale di 7 ettari, di cui tre interessati dagli alberi, questa macchia mediterranea e sub-mediterranea ha una particolarità che la rende unica nel territorio: non essendo mai stata interessata dallo sfruttamento del legname, si tratta di una struttura di altissima qualità naturalistica che si è “rinaturalizzata” in modo completamente naturale.
Terminati i lavori di rimboschimento, è stato stilato un progetto per permetterne la fruizione sia agli ospiti disabili della comunità che ai visitatori esterni .
Il bosco è attrezzato con percorsi tematici da seguire da soli o con guida naturalistica ed è stata realizzata un’area faunistica ove è possibile osservare gli animali e avvicinarsi a loro.
E’ stata inoltre predisposta un’aula didattica attrezzata con animali e reperti naturalistici, utilizzata per i percorsi didattici con le scolaresche. Le attività didattiche sono portate avanti dallo studio professionale Naturalistico Pan e coordinate da Nazzareno Polini.
Inanellamento e Osservazioni naturalistiche. Le attività di ricerca di inanellamento scientifico (progetto MonITRing dell’ISPRA- Istituto superiore per la protezione la ricerca ambientale) rappresentano un importante monitoraggio, per capire attraverso gli uccelli, i cambiamenti del nostro territorio ma anche quelli globali.
L’Oasi di Capodarco rappresenta inoltre un rifugio per gli animali feriti che hanno bisogno di un percorso di accoglienza, riabilitazione e rilascio in natura. La segnalazione e il conseguente affidamento avvengono da parte della Forestale e della Regione Marche.
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