Oltre 11 milioni di euro per la disabilità: la giunta marchigiana conferma lo stanziamento

Interventi a favore dei disabili: la giunta regionale marchigiana ha approvato questa mattina la delibera che conferma anche per il 2019 11,12 milioni di euro. Il provvedimento passerà ora al vaglio del consiglio delle Autonomie locali. “Risorse stanziate per gli interventi a favore delle persone disabili in termini di assistenza domiciliare domestica ed educativa, integrazione scolastica e tirocini di inclusione sociale– spiega in una nota il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli-. Si tratta di un segno concreto e doveroso di vicinanza alle tante famiglie marchigiane che vivono queste difficili situazioni e che hanno bisogno del supporto di tutta la comunità a partire dalle istituzioni. Gli interventi saranno attivati da Comuni, Unioni di Comuni e aziende servizi alla persona, mentre le risorse saranno trasferite agli Ambiti territoriali sociali”.

Beneficiari dei contributi sono le persone in situazione di disabilità come definite dalla legge 104 e che non hanno ancora compiuto 65 anni nel 2019. Relativamente all’assistenza domiciliare domestica, saranno ammissibili 12 ore settimanali, elevabili a 18 per le situazioni più gravi, tenendo conto di età e bisogni legati al tipo di disabilità.

L’assistenza educativa, invece, verrà destinata prioritariamente ai disabili in situazione di gravità, per i quali i competenti servizi dell’Asur o dei centri privati autorizzati o accreditati ritengono necessario l’intervento di un educatore specializzato. Il monte ore massimo, in questi casi, sarà di 650 ore annue.

Per quanto riguarda l’integrazione scolastica sarà incentivata quella nei nidi d’infanzia, le scuole dell’infanzia statali o comunali, le scuole di ogni ordine e grado, oltre a stage formativi mediante l’affiancamento di specifiche figure professionali. Infine, i tirocini di inclusione sociale sono prioritariamente rivolti alle persone con disabilità per le quali non è prevedibile, nel breve periodo, un avviamento al lavoro.

 

Fonte: Redattore sociale