Le “parole chiave” delle Comunità di Capodarco

Dalla Sicilia al Veneto. Sono tanti i rappresentanti delle Comunità sparse in Italia che si incontrano, oggi e domani, nella sede centrale di Capodarco, per celebrare 50 anni di cammino condiviso, a fianco delle persone più deboli. E proprio alla loro voce, ai racconti degli inizi e alle proposte future, è dedicata la prima giornata di incontri di “L’Utopia che si fa storia”, evento che celebra mezzo secolo dalla fondazione, nel Natale del 1966.

Dopo il periodo degli inizi nelle Marche, a partire di primi anni del 1970 “si fa sempre più forte il desiderio di ritornare alle proprie terre”; un processo che porta, fino alle soglie degli anni ’90, alla nascita di nuove realtà. Le Comunità di Sestu e di Udine saranno le prime a diventare autonome; seguirà la nascita della Comunità di Roma, di Bergamo, di Lamezia e man mano di  tutte le altre.

Le idealità di allora, le nuove richieste che oggi emergono da una società in profonda trasformazione e come  e con quali strumenti progettare il futuro saranno i temi al centro del confronto di oggi. A partire da 14 “parole chiave”, una per ogni comunità, che ne identificano obiettivi e storia. Dalla legalità alla convivenza, dalla fragilità alla famiglia: Così le comunità  hanno fornito risposte a disabili fisici e psichici, madri con minori, famiglie sole, stranieri, ragazzi tossicodipendenti, persone in difficoltà.

1. Comunità di Cavaso del Tomba – Educare e crescere
2. Comunità di Vicenza – Convivenza
3. Comunità di Perugia – Famiglia con le famiglie
4. Comunità di Gubbio – La cultura
5. Comunità di Fabriano – La forza della fragilità
6. Comunità di Capodarco di Fermo – La fonte
7. Comunità di Roma – Politica
8. Comunità di Formia – Liberi di volare
9. Comunità di Teverola – Essere la famiglia
10. Comunità di Lecce – De finibus terrae
11. Comunità di Lamezia Terme – La legalità e il bene comune
12. Comunità di Caltagirone – Il coraggio
13. Comunità di Linguaglossa – Il raggiungibile
14. Comunità di Palermo – Il ricordo

A seguire i racconti e le esperienze del fondatore don Franco Monterubbianesi, di Marisa Galli, tra le fondatrici di Capodarco, di don Angelo Fanucci, presidente della Comunità di Capodarco dell’Umbria e don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità. Un viaggio nel passato e nel presente raccontato anche dal docu-film “Un’utopia che si fa storia. La Comunità di Capodarco” (75’), realizzato dalla regista Maria Amata Calò con Roberto Fittipaldi, la cui proiezione chiude il pomeriggio di interventi. Ducumenta  la vita delle diverse realtà attraverso la voce dei fondatori, delle persone accolte, delle famiglie, con documenti e filmati d’epoca.

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