In mostra l’arte di Bruno Della Pietra: cento opere ne ripercorrono i tratti più intimi

Oltre cento opere che ripercorrono i tratti più intimi, emozionali e nostalgici di un percorso di vita non semplice. Tutto questo è “Un paesaggio interiore”, la mostra patrocinata dal Comune di Fermo e dedicata all’artista di origine friulana Bruno Della Pietra che si aprirà giovedì 10 maggio alle Piccole Cisterne e rimarrà aperta fino a domenica 20 maggio. Le stesse opere saranno poi protagoniste di un’analoga iniziativa a Caltagirone dall’8 settembre al 7 ottobre, ospiti del Museo d’Arte Contemporanea diretto da Domenico Amoroso, il quale è anche curatore della mostra.

Questa mattina presso la sede della Comunità di Capodarco, dove Bruno Della Pietra vive dal 1970, si è svolta la presentazione dell’evento. “Sono arrivato a Fermo dalla Sicilia perché interessato ad artisti particolari – ha spiegato Amoroso – e mi sono accorto che la particolarità di Bruno non consiste tanto nella sofferenza della sua condizione fisica, quanto nel suo essere artista che non segue una scuola ma solo la sua ispirazione e il suo talento. Non ha riferimenti artistici o correnti, ha solo sé stesso e la sua passione per l’arte. Il titolo della mostra si rifà non a caso alla natura e ai panorami ricchi di montagne che egli disegna e che rappresentano anche parte del suo animo”.

A ripercorrere alcune tappe della vita di Bruno, che aiutano a comprendere meglio la sua arte, ci ha pensato Don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco: “E’ arrivato qui dopo essere emigrato in Francia con la sua famiglia a causa del dramma della guerra. Fino all’età di 20 anni ha avuto una vita normale, poi però gli è stata diagnosticata una mielite traversa che ha immobilizzato i suoi arti inferiori costringendolo sulla sedia a rotelle. Un’infiammazione che gli provoca una costante sensazione di freddo. Essere sceso dalle sue montagne friulane alla Comunità di Capodarco ha aiutato Bruno ad affrontare la sua esistenza –ha proseguito don Albanesi – in compagnia di altri che desiderano vivere. Qui ha iniziato a disegnare con tre tematiche principali che sono la natura, la donna e una religiosità che definirei quasi ancestrale e popolare”.

Cappello, piumino e una coperta a coprirgli le gambe, Bruno Della Pietra racconta: “Dopo i vent’anni, ho dovuto cambiare vita e basarla su fondamenta nuove. Una di questa è proprio la religiosità. Non ho avuto la fortuna di avere qualcuno che mi spiegasse i colori e la loro chimica, per questo disegno a matita, con la stilografica, con i pastelli e non nego che nelle mie opere esce fuori spesso un grido di dolore dettato dalla sofferenza della mia condizione. Altre volte invece emerge una speranza e il bisogno di ancorarmi a nuove basi”. Più della disabilità è quella sensazione costante di freddo che – sottolinea l’autore – costringendolo ad uscire poco e a trascorrere la maggior parte del tempo in ambienti chiusi, gli ha impedito una vita sociale.
A rappresentare il Comune di Fermo la Presidente del Consiglio, Lorena Massucci: “Siamo felici di poter ospitare la prima mostra personale di Bruno Della Pietra, in una location suggestiva come le Piccole Cisterne che stanno divenendo la galleria che la città non ha e dove si susseguono esposizioni molto interessanti. Guardando i bozzetti e i disegni che Bruno ha portato in questa presentazione ho notato un talento notevole, capace di riprodurre il suo vissuto con la forza dell’arte e di far rivivere ciò che sogna, spera e ama”. Ad accompagnare la mostra anche un testo monografico curato dalla casa editrice Zefiro.

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