Elezioni, Andrenacci (Scelta civica): “Contro la povertà più forza ai Comuni”

Famiglia, lavoro, amministrazione dello stato. Sono questi i tre punti fondamentali su cui il nuovo Governo dovrà intervenire per un rilancio delle politiche sociali secondo Mario Andrenacci, candidato alla Camera per la lista Scelta Civica di Mario Monti. Andrenacci, sindaco uscente del comune di Porto Sant’Elpidio, è stato intervistato dall’Agenzia Redattore Sociale nell’ambito di un ciclo di incontri della Comunità di Capodarco con gli esponenti dei vari schieramenti in lizza per le prossime elezioni. Un intervento il suo che ha preso “forza” da una lunga esperienza come amministratore locale e da una conoscenza “artigianale” dei problemi concreti del territorio. Porto Sant’Elpidio è infatti, un “concentrato di sociale”. Una cittadina esplosa demograficamente dove – oltre a un forte dinamismo dovuto a un’età media della popolazione più bassa che nel resto del territorio – sono evidenti due dei fenomeni più rilevanti del panorama italiano degli ultimi anni: l’immigrazione e l’impoverimento, nel caso della cittadina marchigiana, dovuto alla crisi del settore calzaturiero. Allargando il discorso a livello nazionale Andrenacci crede che in primo luogo il Governo dovrebbe sostenere la famiglia, “una realtà dove gli individui trovano le risorse per risolvere i problemi e che sconta un lungo abbandono”. E’ da lì che bisogna partire anche per combattere la crescente povertà, ma “è finita l’epoca delle elargizioni a pioggia”. “Gli interventi vanno scremati, individuando le reali situazioni di bisogno – dichiara il candidato di Scelta civica. – Nella mia esperienza di sindaco mi sono accorto che spesso proprio chi ha più bisogno rimane nell’ombra. Molte povertà sono invisibili e quasi insospettabili”. Per questo il primo ente chiamato a rispondere deve essere il Comune. “Gli interventi sociali vanno seguiti e controllati, anche per evitare sprechi e recuperare risorse fondamentali e questo si può fare solo a livello locale – sostiene Andrenacci. – Le ‘microrisposte’ sono le più efficaci, diversificate a seconda dei bisogni reali. E’ sui Comuni che dobbiamo puntare e investire risorse”. Anche il “reddito minimo garantito” è una misura possibile, perché senza reddito si piomba molto velocemente in una situazione di “barbarie” ma queste elargizioni vanno accuratamente controllate. Si impone inoltre “una riorganizzazione razionale del sistema di risposte socio-sanitarie, due ambiti che non possono essere separati”.

Massimo Andrenacci a colloquio con don Albanesi durante la recente visita alla comunità

Massimo Andrenacci a colloquio con don Albanesi durante la recente visita alla comunità di Capodarco

Altro nodo centrale è il lavoro. Le imprese devono essere messe nella condizione di assumere e di non licenziare, soprattutto i cosiddetti incollocabili, le persone che sono troppo giovani per la pensione e troppo ‘vecchie’ per trovare facilmente una nuova occupazione. “Non si possono più rinviare leggi che alleggeriscano il costo del lavoro e facilitino l’ingresso delle aziende nei nuovi mercati mondiali – afferma Andrenacci – In questo senso è importante che le piccole imprese locali facciano rete, superino la dimensione ridotta con il sostegno delle associazioni di categoria e del governo”.

E’ i tagli? “Vanno fatti ma non sul sociale – dichiara il candidato di Scelta civica. – Quello ‘zero’ sulle risorse alla disabilità fa rabbia!”. Se gli sprechi ci sono riguardano l’amministrazione pubblica. “Stiamo scontando il peso di assunzioni clientelari, costi eccessivi, inefficienza – continua Andrenacci. – Bisogna introdurre nuovi meccanismi in cui ognuno sia responsabile di se stesso. Dobbiamo avere il coraggio di scardinare vecchi ingranaggi e di fare un salto culturale. A partire dalla eccessiva burocratizzazione che finisce per ritardare in modo inaccettabile le risposte sociali”.

Un ultima domanda riguarda il fenomeno migratorio. “In fatto di immigrazione non dobbiamo ripetere gli errori del passato – continua Andrenacci. – Nel periodo dell’emergenza Nord Africa, con migliaia di profughi che arrivavano in Italia dopo le “Primavere arabe”, si è assistito ad un vero e proprio ‘accaparramento’ delle risorse che venivano elargite a chi dava accoglienza…” In fatto di immigrazione “l’atteggiamento da seguire è quello dell’accoglienza ma anche della fermezza verso chi non rispetta le regole”.

I confronti di Capodarco con i candidati proseguono mercoledì 20, quando la Comunità incontrerà il vicesegretario nazionale del Partito democratico, Enrico Letta.