Educatori e pedagogisti, approvata la legge: “Svolta per la tutela della professione”

Educatori e pedagogisti hanno una loro legge, che regola, tutela e valorizza la professione: è stato infatti approvato l’emendamento alla legge di bilancio che contiene le nuove norme. La legge prevede, tra le principali novità, l’obbligo della laurea per l’esercizio della professione. l’entrata in vigore del testo di Legge Iori, dopo le discussioni e l’approvazione in Senato, sarà accompagnata da una fase transitoria: gli educatori senza laurea potranno completare la loro formazione attraverso un percorso intensivo, che prevede il superamento di 60 CFU presso Università, anche in modalità telematica.

“Il provvedimento che disciplina le figure dell’educatore professionale e del pedagogista è finalmente legge! – esulta la deputata Pd Vanna Iori, promotrice e prima firmataria – È una svolta per la tutela e la valorizzazione delle professionalità. Il via libera dell’emendamento alla legge di bilancio, approvato in commissione alla Camera, segna infatti un passaggio storico, atteso da decenni. Grazie a questa legge – spiega Vanna Iori – si avranno servizi educativi più efficienti attraverso una valorizzazione del lavoro svolto dai circa 150 mila operatori del settoreche si occupano delle categorie sociali più fragili, dai minori agli anziani, dai disabili ai detenuti, dagli immigrati ai tossicodipendenti. Per la prima volta in Italia – continua – si mette ordine nella confusione normativa, stabilendo l’obbligatorietà della laurea per esercitare queste professioni: educatori, infatti, non ci si improvvisa ed è al contrario necessaria un’adeguata preparazione e formazione”

Certo, ammette Iori, “la laurea non è una garanzia sufficiente, perché sono necessarie anche passione e intelligenza emotiva, ma sicuramente acquisire le competenze di base per il delicato compito educativo è un requisito indispensabile. Con questa legge – conclude – si potranno sanare quelle situazioni di precarietà professionale e sociale e ridare dignità culturale e sociale del lavoro educativo: risposte formative che i grandi cambiamenti sociali richiedono”.