Capodarco L’Altro Festival 2018:  i saluti del direttore artistico Andrea Pellizzari

“Ogni volta che torno a Capodarco, incontro nuovi o vecchi amici che raccontano le loro storie, fanno vedere nuovi punti di vista, nuovi traguardi raggiunti o sfide da superare, che mi arricchiscono”.  In apertura del Capodarco L’Altro Festival 2018, le parole del direttore artistico Andrea Pellizzari, ribadiscono “il valore e il motivo per il quale continuiamo questa avventura“. L’appuntamento della dodicesima edizione è dal 19 al 22 giugno sulla terrazza della Comunità di Capodarco di Fermo.

Ecco i saluti del direttore artistico

Andrea Pellizzari

Cari amici del Capodarco L’Altro Festival, è dal 2005, da quando Giancarlo Santalmassi ebbe l’intuizione di istituire il premio L’anello debole, che con grande entusiasmo, molta fatica e non poche difficoltà, cerchiamo di far crescere un evento che ci regala di anno in anno grandi soddisfazioni in termini di crescita di pubblico, ma soprattutto di qualità dei materiali audio e video. Ma ha ancora senso un premio in Italia? Siamo il paese del merito sommerso, non riconosciuto, non valutato, non incentivato; il paese in cui alla qualità spesso non viene dato il giusto valore, dove la prevaricazione trova terreno fertile per diffondersi e moltiplicarsi e siamo pure il paese con il maggior numero di premi dati a qualsiasi categoria, dal prodotto da supermercato alle web star. Insomma, perché tenere in piedi un premio e una manifestazione quando durante il periodo estivo esistono più premiazioni che premiati?

La risposta, che non lascia spazio ad alcuna perplessità e il motivo per il quale continuiamo questa avventura è nella Comunità di Capodarco. Il valore sta proprio li, nelle persone di Capodarco, in quelle che partecipano al premio, in quelle che lo organizzano o che fanno parte della giuria, in una parola sola: comunità, l’unione di persone che si aiutano, condividendo le proprie esperienze e le proprie emozioni sotto lo stesso tetto. Ogni volta che torno a Capodarco, incontro nuovi o vecchi amici che raccontano le loro storie, fanno vedere nuovi punti di vista, nuovi traguardi raggiunti o sfide da superare, che mi arricchiscono e mi fanno sentire se non una persona migliore, almeno più consapevole che un mondo migliore esiste ed è realizzabile. Il valore del premio L’anello debole è proprio questo, oltre all’esigenza di voler tenere accesa quella luce, quella attenzione su problemi spesso dimenticati o di cui i giornali parlano poco.

Grazie alla Comunità e grazie a tutti voi che seguite il premio.

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