Associazione L’Aquilone onlus – Formia


L’associazione L’Aquilone affonda le sue radici storiche e di idealità nell’esperienza di impegno sociale a favore degli “ultimi” della comunità cristiana di Formia negli anni ’70. Nasce per dare una risposta al disagio di tante famiglie ritrovatesi a dover affrontare l’aspetto sociale del problema dei loro figli, privi di spazi  in cui vivere, confrontarsi e crescere, con l’unica alternativa di una progressiva e inesorabile chiusura all’interno del contesto familiare. Attraverso l’impegno di un gruppo spontaneo di studenti in psicologia, in collaborazione con psicologi e familiari di persone in difficoltà, l’esperienza si è andata via via caratterizzando per l’impegno rivolto al mondo complicato e sofferto del disagio psico-fisico.

Agli inizi degli anni ’80 il gruppo di Formia, di fronte alle pressanti richieste delle famiglie, comincia a elaborare un programma di intervento psico-socio-pedagogico. L’obiettivo primario è stimolare la socializzazione, l’apertura all‘altro, la costruzione di nuovi rapporti, la partecipazione attiva alla realtà esterna tramite una riappropriazione della propria soggettività, individualità e autonomia. Il programma viene articolato in una serie di incontri pomeridiani con momenti di animazione, gioco e socializzazione. L’esperienza si va via via sempre più caratterizzando come casa-famiglia e centro diurno e come spazio di aggregazione autogestito. Si organizzano gite, partite di calcetto, soggiorni estivi, si trascorrono insieme compleanni, onomastici, giorni di festa. Nascono i primi laboratori occupazionali in cui i ragazzi si attivano cimentandosi in lavori di ricamo, cucito, pittura su stoffa e su vetro, permettendo loro di esprimere e verificare le proprie capacità e potenzialità pratico-costruttive.

Nel febbraio del 1993 nasce l’associazione di volontariato “L’Aquilone”: ne sono soci gli stessi ragazzi, i loro genitori e familiari, il gruppo di psicologi e studenti che sin dall’inizio ha lavorato con loro e altre persone che, durante il cammino, si sono rese disponibili. Nel novembre del 1993 l’associazione si trasferisce in un villino situato in via Contrada Farano, con spazi più ampi e un piccolo appezzamento di terra, nel 1995 riceve un encomio dall’amministrazione comunale di Formia e ottiene, dall’assessorato alle Politiche per la qualità della vita della Regione Lazio, l’autorizzazione allo svolgimento delle attività di “Casa famiglia” e di “Centro diurno”.

Dal 1996, l’associazione collabora fattivamente con “Las Quetzalitas”, progetto di cooperazione internazionale con le ragazze ed i ragazzi di strada del Guatemala. Dal 1996 al 2000 ha lavorato nella gestione della bottega del mondo “Villaggio globale” di Formia, impegnata in un progetto di cooperazione denominato “Commercio equo e solidale”.
Dalla questa collaborazione è scaturito l’impegno per la realizzazione di un laboratorio occupazionale aperto ai disabili della comunità. Tutto questo continuando a occuparsi direttamente dell’organizzazione e della gestione di una casa famiglia e di un centro diurno come luoghi di accoglienza e di inserimento sociale di giovani e adulti con disabilità psico-fisica e/o  disagio sociale.

L’ultima scommessa che l’Aquilone sta vivendo concerne il problema del dopo di noi”: nel 2004 è stata costituita, insieme ad altre associazioni, la “Fondazione Prima del Dopo Capodarco onlus”, strumento pratico con cui le famiglie e le loro associazioni, insieme alla Comunità di Capodarco di Roma, promuovono iniziative intese a garantire al disabile la maggiore autonomia possibile e la migliore capacità d’integrazione sociale nella prospettiva del “dopo di noi“, di quando, cioè, i familiari non ci saranno più.

Visione

Nel corso degli anni si è fatto via via presente un concetto fondamentale che è alla base dell’attività dell’associazione: il concetto di “crescita comune”. La filosofia alla base del lavoro degli operatori e dei volontari si può esprimere con il concetto “rogersiano”, teoria secondo cui l’individuo ha la capacità intrinseca di sviluppare una vita equilibrata, libera e autonoma (auto-realizzazione), ma l’ambiente blocca e reprime tale capacità.
Il compito degli operatori è dunque quello di creare uno spazio di accettazione e fiducia affinché la persona disabile possa riscoprire la gioia di vivere senza timori e con  ottimismo.

In questo compito particolare gli operatori della comunità alloggio e del centro diurno sono guidati da tre caratteristiche fondamentali, alla base della “terapia centrata sulla persona” di Carl Rogers , caratteristiche fortemente volute come fondamento del  servizio:

– “l’empatia”, cioè “la sincerità e la capacità di mettersi in sintonia” con l’altro, perché l’altro possa verbalizzare sempre di più se stesso, le proprie situazioni e tutto quello che fa in un clima di grande fiducia;
– “l’accettazione completa e incondizionatamente positiva dell’altro”, senza giudicare, senza porre riserve, senza dare valutazioni;
– “la capacità di partecipare con grande sensibilità e di comprendere profondamente i problemi dell’altro”.

Si tratta di amare realmente l’altro di un amore condiviso, partecipato, solidarizzato, di entrare nel suo mondo, nei suoi problemi, nelle sue necessità, nei suoi bisogni, per compiere insieme un cammino comune di liberazione. Naturalmente cercando di non perdere la propria identità e di non perdersi.
Il servizio degli operatori diventa così un servizio di “fede”: fede nella persona umana e nelle sue possibilità di superare se stesso e di creare continuamente un nuovo futuro.

Attività e destinatari

La casa famiglia e il centro diurno per disabili accolgono persone con disagio psico-fisico-sociale stabilizzato, sia non autosufficienti che con recuperabili capacità di autonomia. Non rappresentano una soluzione abitativa definitiva, per cui sono previsti inserimenti anche a tempo determinato o addirittura solo in alcuni giorni della settimana nel caso di collaborazioni familiari o in preparazione al progetto del “dopo di noi”.
Il centro diurno è una struttura polivalente di sostegno, socializzazione, aggregazione e recupero, rivolta alle persone disabili e ai soggetti a rischio di emarginazione e disadattamento sociale. Gli ospiti nel centro diurno svolgono progetti pedagogico-terapeutico-riabilitativi specifici e personalizzati in base alle loro esigenze.
Al centro si svolgono attività mirate all’orientamento e alla formazione professionale così come attività finalizzate a favorire processi comunicativi ed espressivi, orientate al recupero e al mantenimento di competenze individuali, relazionali e pratiche.

Sede legale – via Pisciarello, 35 (ex Valle Farano), 04023 Formia (LT). Tel. e fax: 0771.736852



Organigramma
Responsabile

Salvatore Gentile

Contatti
Indirizzo

via Pisciarello, 35 (ex Valle Farano) - Formia (LT)

Sito web

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E-mail

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Telefono

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